Zone rosse: il Covid colpisce anche San Valentino, ristoratori disperati

L’ordinanza regionale che porta da domenica le province di Pescara e Chieti in zona rossa e quella ministeriale che riporta, sempre da domenica, tutto l’Abruzzo in zona arancione mandano in fumo il pranzo di San Valentino: per migliaia di locali era il tutto esaurito da giorni. “Un disastro, l’ennesimo, da risarcire immediatamente” polemizzano Confesercenti Chieti e Pescara.

I presidenti di Confesercenti Chieti e Pescara, Franco Menna e Raffaele Fava, intervengono con una dichiarazione congiunta sul danno che le istituite zone rosse subiranno con la chiusura dei locali proprio nel giorno di San Valentino. Migliaia di ristoratori gioivano del tutto esaurito per il pranzo di domenica e ora al danno si aggiunge la beffa della spesa già fatta. Che farne ora di tanta materia prima fresca e, per questo, a veloce deperimento se non consumata? Un danno a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi.

“Come è noto la creazione di zone rosse da parte delle Regioni non dà automaticamente diritto ad alcun ristoro. Nelle province di Chieti e Pescara, nuove zone rosse secondo l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, almeno 15.000 imprese del commercio rischiano di restare chiuse senza poter accedere ai ristori: chiediamo alla Regione di dare immediate garanzie di erogazione di ristori in tempi rapidi”. Lo affermano i presidenti di Confesercenti Chieti, Franco Menna, e di Confesercenti Pescara Raffaele Fava. “Siamo consapevoli della gravità della situazione –  spiegano- ma non condividendo l’accanimento verso esercenti e commercianti come se fossero i principali motori del contagio, riteniamo opportuno che la Regione dia subito garanzie sui ristori. Il rischio, purtroppo dietro l’angolo, è di un vero tsunami economico”.
A questo si aggiunge la beffa per le 10.000 imprese esercenti le attività di bar e ristorazione di tutto l’Abruzzo: “Erano tutte pronte per il pranzo e gli eventi legati alla ricorrenza di San Valentino – spiega il direttore regionale Lido Legnini – e fra mancati incassi e danni arrecati dall’aver acquistato merce deperibile che non potrà essere utilizzata, il danno per le imprese supera secondo una nostra stima gli 11,5 milioni di euro: un’altra batosta per un settore che sta pagando per colpe non sue un prezzo troppo alto”.