Covid: a Pescara record di contagi, da mezzanotte scatta la zona rossa

Europa, Italia, LAquila , Covid -19, Terapia Inensiva, Terapia sub-intensiva, Ospedale San Salvatore, reportage fotografico. Fotografia di : Lorenzo Scimia/ Agenzia Sintesi

Alla vigilia dell’entrata in vigore della zona rossa, che scatterà dalla mezzanotte, a Pescara città il record di contagi in un solo giorno: 127 i nuovi casi accertati nelle ultime ore.

Nell’ultima settimana sono stati complessivamente 483, con una media di 69 contagi al giorno. Anche a livello provinciale, è il Pescarese oggi a far registrare l’incremento più consistente, con 268 nuovi casi, secondo dato più alto di sempre, dopo il record di 303 del 6 febbraio. Al secondo posto c’è il Chietino, con 114 nuovi casi. Proprio a causa dei numeri in crescita nelle province di Chieti e Pescara, il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, ieri ha firmato un’ordinanza per l’introduzione della zona rossa nei due territori provinciali. L’emergenza sta interessando in particolare l’area metropolitana.

A Pescara la pressione sul sistema sanitario si fa sempre più forte a causa dell’impennata di contagi, complice la circolazione diffusa della variante inglese. In media 30 al giorno gli accessi in ospedale da parte di pazienti che necessitano di ricovero: più di uno all’ora. Tra le persone ospedalizzate anche 30enni e 40enni con sintomi acuti. In affanno tutta la catena di gestione dell’emergenza, dal 118 al pronto soccorso e al Covid Hospital.

Nel sottolineare che “Pescara sta vivendo il momento più delicato dall’inizio della pandemia”, il referente regionale per le emergenze e direttore del Pronto soccorso, Alberto Albani, afferma che “ci aspettiamo un ulteriore peggioramento”. Il Covid Hospital – struttura realizzata in tempi record in primavera – è al completo: decine i pazienti già trasferiti in altri ospedali, soprattutto all’Aquila. I posti che si liberano con le dimissioni e con i decessi non sono sufficienti ad accogliere i nuovi pazienti. La situazione è talmente critica che molte persone attendono in pronto soccorso anche più di un giorno prima di poter essere ricoverate. “Stiamo vedendo gli effetti dei comportamenti sbagliati della scorsa settimana e dei giorni precedenti – afferma Albani – La zona gialla non deve essere vista come un ‘liberi tutti’. Se ci si comporta nel modo adeguato si tratta di misure che consentono all’economia di reggere, ma è fondamentale il rispetto delle regole. Invece abbiamo assistito a scene assurde e oggi ne vediamo gli effetti. Ci attendiamo un ulteriore peggioramento per la prossima settimana”, conclude.

 

.