Pescara: sosta a pagamento, scatta la protesta

Novità sul pagamento del parcheggio in via Cetteo Ciglia a Pescara: la prima ora di sosta sarà a titolo totalmente gratuito (con disco orario) e la tariffa successiva alla prima ora di stazionamento scende dagli ipotizzati due euro a un euro per 60 minuti.

Inoltre viene fissata una tariffa giornaliera di 5 euro e viene stabilito in 15 euro il costo dell’abbonamento mensile. E’ quanto emerge da una riunione svoltasi in municipio alla quale hanno preso parte, oltre al sindaco Carlo Masci e all’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia, il direttore di Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, il presidente della Cna di Pescara Cristian Odoardi e alcuni titolari di attività della zona.

Il sindaco Masci afferma che <Era necessario andare incontro alle richieste dei cittadini e degli operatori economici in un momento certamente complicato. A loro ho detto che per coprire l’’incredibile balzo dei costi dei pubblici  servizi, venutosi a determinare in questo difficile momento storico, la scelta più facile sarebbe stata quella di aumentare i tributi e le imposte a carico di imprese e famiglie. Ma, al contrario, abbiamo solo ampliato le aree cittadine della sosta a pagamento, con tariffe a dir poco modeste.

Il quartiere di via Cetteo Ciglia è molto trafficato e densamente abitato soprattutto a seguito degli imponenti insediamenti edilizi degli anni scorsi e del conseguente avvio di numerose attività economiche. La presenza degli addetti al servizio fungerà inoltre da deterrente rispetto alla presenza di vagabondi che viene segnalata con frequenza, come è stato riferito dalle forze dell’ordine>.

Durante l’incontro sono state consegnate le circa 700 le firme di operatori economici, residenti e utenti delle diverse attività presenti nell’area di via Cetteo Ciglia, raccolte contro l’introduzione della sosta a pagamento, così come deciso con delibera dello scorso 12 febbraio dell’amministrazione comunale. Proprio la CNA aveva promosso nei giorni scorsi una raccolta capillare nei diversi esercizi presenti nella zona, trovando una forte adesione.

«Usciamo dall’incontro delusi – spiega Cristian Odoardi – perché al netto di qualche tiepida apertura ancora eventuale, come ad esempio sulla gratuità della prima ora di sosta e sul prezzo ridotto degli abbonamenti per residenti e lavoratori, ci siamo trovati di fronte a una sostanziale chiusura dell’amministrazione. Eppure chiedevamo di rivedere una scelta che penalizza un’area periferica della città, ricca di attività terziarie, ma anche con tante famiglie residenti: attività e famiglie che hanno scelto di riqualificare un territorio un tempo abbandonato a se stesso, mal servito dai mezzi pubblici, che sarà adesso assoggettato al pagamento della sosta con tariffe tutt’altro che popolari, uguali a quelle del centro città. Perfino al sabato, quando in pratica non ci sono grandi presenze, tranne quelle di residenti che dovranno pagare.

La sola, vera logica che si intravvede nel provvedimento, nella stessa fretta con cui è stato annunciato e varato, nella mancanza di ascolto dei cittadini interessati, è la necessità di fare cassa: una ragione che possiamo anche comprendere, viste le difficoltà delle pubbliche amministrazioni di far fronte a vecchi e nuove emergenze nei propri conti, ma crediamo non sia questa la strada. Oltretutto, lascerei da parte motivazioni fantasiose, pure tirate in ballo, e legate a una presunte “svolta green” nella mobilità cittadina: qui non ci sono piste ciclabili o superfici adatte ai monopattini elettrici, qui gli autobus passano ogni tanto, qui si continuerà ad arrivare usando il mezzo privato».