Tatuaggi e piercing, in Abruzzo serve il consenso dei genitori

Il Consiglio regionale d’Abruzzo ha approvato la normativa in materia di tatuaggio e piercing. Per i minorenni serve il consenso dei genitori.

La proposta di legge si propone “da un lato di tutelare adeguatamente coloro che, sempre più numerosi, scelgono di sottoporsi a tali pratiche e dall’altro la professionalità degli operatori del settore”. Tra le previsioni il divieto di eseguire tatuaggi, piercing, dermopigmentazione e trucco ai minori di 18 anni “senza il consenso informato e obbligatorio reso personalmente da tutti i soggetti che esercitano la potestà genitoriale”. Resta comunque vietato di eseguire dermopigmentazione, trucco e tatuaggi ai minori di 16 anni, e di piercing ai minori di 14 anni, fatto salvo il piercing al lobo dell’orecchio comunque autorizzato tramite consenso informato obbligatorio e reso personalmente dai soggetti che esercitano la potestà genitoriale. Vietato eseguire tatuaggi nelle parti anatomiche nelle quali sono possibili conseguenze invalidanti o in parti dove è difficile la cicatrizzazione ovvero nei tatuaggi artistici per palpebra, bulbo oculare, mucose genitali, e per i piercing alla palpebra. Vietato infine eliminare tatuaggi “in strutture non sanitarie e praticare tatuaggi agli animali, fatta eccezione delle marche identificative. I clienti hanno l’obbligo di sottoscrivere il consenso informato sui rischi legati all’esecuzione e sulle precauzioni da tenere dopo le operazioni di tatuaggio, piercing e dermopigmentazione”.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.