Sisma, tangenti ricostruzione Bussi, chiesto processo per 15

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La Procura di Pescara chiede 15 rinvii a giudizio per le tangenti sulla ricostruzione a Bussi. “Corruzione e commesse sparite all’UTR”

Le due Pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio hanno formalizzato 15 richieste di rinvio a giudizio a carico degli indagati per le presunte tangenti negli appalti post-sisma all’Ufficio Territoriale per la Ricostruzione a Bussi. E’ l’epilogo della parte investigativa dell’inchiesta che culminò, il 14 ottobre dello scorso anno in 7 arresti ed una raffica di avvisi di garanzia a carico di funzionari e imprenditori, accusati di spartirsi commesse e pilotare gli appalti finanziati da contributi pubblici per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2009 a Bussi e Bugnara. Stando alle risultanze delle investigazioni dei carabinieri forestali, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che di acquisizioni documentali, una vera e propria associazione a delinquere sarebbe gravitata attorno all’UTR. Oltre a quello associativo sono gravi le ipotesi specifiche di reato ascritte a vario titolo: corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso e induzione. Accuse ritenute talmente solide dalla Procura, da sostenere la richiesta di rito immediato.

A far decollare ulteriormente l’inchiesta sono state, dopo il primo round investigativo, le ammissioni di uno degli imprenditori coinvolti in un filone collaterale, che avrebbe raccontato nei dettagli, le cessioni di tangenti, i pranzi e le altre utilità offerte ai pubblici funzionari, in cambio di una corsia preferenziale nell’aggiudicazione degli appalti. Così tre imprenditori umbri, titolari del consorzio Ges.Com. avrebbero fatto gli assi pigliatutto delle commesse. Centrale nell’accusa, sul fronte della pubblica amministrazione, la figura del dirigente dell’ UTR Angelo Melchiorre, considerato dagli inquirenti parte di un contratto che gli avrebbe assicurato sulle commesse assegnate, tangenti del 5%. Accuse dalle quali i legali degli indagati continuano a professare l’estraneità dei loro assistiti. Per il primo round in aula del confronto tra accusa e difesa occorrerà comunque prima attendere la decisione del Tribunale sulla richiesta di rito immediato.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.