Processo Ecoemme Montesilvano, assolti tutti gli imputati

Sono stati tutti assolti gli imputati del processo Ecoemme, la societa’ pubblica-privata per la raccolta dei rifiuti di Montesilvano. Si chiude così il processo in tribunale a Pescara. Oltre ai Di Zio escono di scena anche alcuni politici come Sospiri, Cordoma, Sfamurri e De Vico.

La Ecoemme era composta da Comune (49,86 per cento), Comunita’ montana Vestina (2,31) e Deco spa di Spoltore (47,83). Il tribunale collegiale, presieduto dal giudice Rossana Villani ha disposto in particolare per l’imprenditore Ettore Ferdinando Di Zio, oltre all’assoluzione dall’accusa di corruzione, il proscioglimento per intervenuta prescrizione relativamente al reato di truffa. La pubblica accusa aveva invece chiesto la condanna, relativamente agli illeciti amministrativi, delle societa’ Deco Spa del gruppo Di Zio e Ecologica Srl di Giordano De Luca, e non doversi procedere per intervenuta prescrizione per gli altri imputati. Il procedimento prese il via da un’indagine del 2008 partita a seguito di un esposto. Sotto processo, oltre all’imprenditore Ettore Ferdinando Di Zio, erano finiti: l’ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma; il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente Spa; Antonello De Vico, ex sindaco di Farindola; Ettore Paolo Di Zio, ex consigliere del Cda di Ecoemme imprenditore; Fabio Savini, ex vice presidente del Cda di Ecoemme; Paolo Cucculelli, tecnico della Comunita’ Vestina; Giordano De Luca, ex consigliere del Cda di Ecoemme. Tutti erano accusati di corruzione, mentre Ettore Ferdinando Di Zio anche di truffa. Secondo l’accusa, l’ex sindaco Cordoma e il consigliere regionale Sospiri avrebbero favorito il monopolio dei Di Zio nel settore dei rifiuti. Sospiri ha commentato:

 “Con la sentenza Ecoemme oggi si chiude una lunga, difficile, parentesi, durata circa 10 anni, della mia vita, personale e politica, e si chiude nel modo migliore, ovvero con la totale assoluzione, mia e degli altri soggetti coinvolti, perché’ ‘il fatto non sussiste’, ovvero non c’e’ mai stato reato, non e’ stato commesso alcun reato.”

E continua:

“Non ho mai commentato l’inchiesta giudiziaria durante tutte le fasi del processo, certo che la magistratura avrebbe compiuto la propria attività’ investigativa e di approfondimento per arrivare alla verità’ dei fatti – sottolinea Sospiri – e la sentenza odierna ha un valore doppio, perché’ il giudice non ha dichiarato prescritti gli eventuali reati, che pure lo erano, ma e’ entrato nel merito e ha dichiarato ‘insussistenti i presunti reati’. Ora attendiamo le motivazioni della sentenza che dovranno essere depositate tra qualche giorno, ma sicuramente già’ la sentenza rappresenta una pietra miliare in un processo difficile, pruriginoso, perché’ ha sancito che non abbiamo commesso alcun reato, che dalla politica non ci fu alcun favoritismo pro o contro questa o quell’azienda.”

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.