Processo Del Turco, in Cassazione oggi la sentenza

Oggi il processo di terzo grado per la Sanitopoli abruzzese di Ottaviano Del Turco: in Cassazione il PG chiede la conferma delle condanne.

In corso a Roma il processo in sesta sezione penale della Cassazione all’ex Governatore Ottaviano Del Turco, il principale indagato della “Sanitopoli abruzzese”, che ha presentato il ricorso chiedendo l’annullamento della condanna a quattro anni e due mesi di carcere per associazione per delinquere e induzione indebita emessa un anno fa dalla Corte d’Appello dell’Aquila. La Cassazione dovrà pronunciarsi anche su Lamberto Quarta, ex segretario della presidenza, e su Camillo Cesarone, ex consigliere regionale, che in appello sono stati condannati rispettivamente a tre anni e quattro anni. E poi ancora sull’ex assessore regionale alla sanità, Bernardo Mazzocca, e su Antonio Boschetti, ai quali in secondo grado sono stati inflitti rispettivamente due anni e un mese e un anno e otto mesi. La Cassazione dovrà, infine, decidere anche su Angelo Bucciarelli, condannato in appello a due anni.

IL PROCURATORE GENERALE – L’udienza è iniziata alle 10,30 con il Procuratore Generale Aldo Policastro che, nel chiederne la conferma, ha definito la sentenza di appello “di estremo rigore” anche rispetto alla valutazione della credibilità delle accuse di Vincenzo Angelini (il personaggio chiave della vicenda), confermate anche dai riscontri esterni. La Procura Generale ha pertanto chiesto il rigetto di tutti i ricorsi, tranne che per due posizioni: il Pg ha chiesto l’annullamento senza rinvio per prescrizione della condanna per Luigi Conga, e l’annullamento con rinvio sul reato di associazione per Bernardo Mazzocca.

Il PG ha sottolineato che l’ex governatore Ottaviano Del Turco (oggi presente in aula) ha commesso “abuso esplicito dei suoi poteri, in riferimento alla grave situazione di dissesto finanziario in cui si trovata l’imprenditore Angelini”. Il Pg ha definito “esplicite” le modalità delle richieste di tangenti. Tra gli imputati e l’imprenditore, ha proseguito il Pg “non c’era nessuna par condicio contrattuale”. Quella nei confronti di Angelini, titolare di alcune cliniche convenzionate con la Regione, è stata una “azione preordinata per ricattarlo subdolamente” come emerge dalla “trattativa sulla vendita della clinica Villa Pini”.

Aggiornamento ore 16.00– Si è da poco conclusa in Cassazione l’udienza per il processo sulla ‘Sanitopoli’ abruzzese che ha come principale imputato Ottaviano Del Turco, insieme ad altri otto ex amministratori della sua giunta e funzionari della Regione Abruzzo. Ora i giudici della Sesta sezione penale che hanno celebrato l’udienza hanno preso una pausa prima di ritirarsi in camera di consiglio. A quanto si è appreso, non è da escludere che il verdetto possa slittare ad altra data. Nel ruolo ci sono altre sette cause da decidere, e qualche altro ricorso in materia cautelare. Del Turco ha ascoltato quasi tutto il dibattimento e con lui c’era anche l’ex assessore alla Sanità Bernardo Mazzocca per il quale il pg della Suprema Corte ha chiesto l’annullamento con rinvio della condanna per associazione a delinquere. Il collegio è stato presieduto da Vincenzo Rotundo, consigliere relatore è stato Massimo Ricciarelli, gli altri consiglieri sono Stefano Moggini, Angelo Capozzi e Anna Giordano.

LA DIFESA DI DEL TURCO- L’avvocato dell’ex presidente dell’Antimafia ed ex numero due della Cgil, ha sostenuto che il grande accusatore di questo processo, l’imprenditore della sanità Vincenzo Angelini, come prove “ha fornito delle ricevute di Telepass di macchine intestate alle sue cliniche sostenendo che le ricevute dimostrerebbero gli incontri avvenuti a casa di Del Turco, dopo l’uscita del casello di Aielli-Celano. Non c’è, invece, nessuna corrispondenza tra le date dei Telepass e quelle dei prelievi bancari fatti da Angelini”.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.