Omicidio a Barisciano, sentiti i parenti di D’Amico

Si chiamava Paolo D’Amico ed era di Picenze, frazione del comune aquilano di Barisciano, il 55enne trovato morto nel pomeriggio con una ferita alla testa nella sua casa in legno, dove viveva da solo, nella campagna dello stesso centro ad una decina di chilometri dal capoluogo regionale.

La salma dell’operatore ecologico impiegato nell’azienda servizi municipalizzati del Comune dell’Aquila è stata trasportata in serata all’obitorio per essere sottoposta nei prossimi giorni, forse nella giornata di martedì, all’autopsia decisa dalla magistratura per avere elementi che possano chiarire le cause della morte. Investigatori ed inquirenti che indagano sulla prevalente ipotesi dell’omicidio, hanno lavorato per tutta la sera sul posto per accertamenti, in particolare i rilievi scientifici sono stati effettuati dalla Squadra Investigazioni scientifiche del Nucleo Investigativo dei carabinieri dell’Aquila. I militari nel tardo pomeriggio hanno sentito i parenti più stretti, tra cui il fratello. Non sarebbero emersi elementi importanti se non quello che il 55enne, che non era sposato, era un uomo riservato che viveva una vita normale. Oggi le indagini saranno intensificate con la convocazione delle persone che hanno sentito negli ultimi giorni l’uomo trovato cadavere. Contestualmente, saranno anche avviate verifiche sui tabulati telefonici e sui conti correnti bancari per cercare l’eventuale movente che avrebbe portato all’omicidio causato da un colpo alla testa con un corpo contundente non ancora ritrovato.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.