Ombrina si farà: lo ha deciso il Governo, ma…

Ultim’ora: Ombrina si farà. E’ arrivato il via libera dalla Conferenza di Servizi a Roma, nonostante la contrarietà delle istituzioni e dei manifestanti abruzzesi.

Si è chiusa al Ministero dello Sviluppo Economico la conferenza di servizi, che apre le porte ad Ombrina Mare 2, nonostante la “pressione” di istituzioni, comitati e associazioni abruzzesi che contestano l’insediamento petrolifero offshore. A Roma, assieme ai sindaci abruzzesi anche i parlamentari e i consiglieri regionali che giovedi scorso hanno approvato la legge sul Parco Marino, l’ulteriore paletto che puntava ad ostacolare l’insediamento petrolifero della Rockhopper. L’orientamento del Governo è stato quello di non tenere conto nella procedura delle novità legislative intervenute, come già accaduto per la legge regionale sulle 12 miglia.

LE REAZIONI:

GIOVANNI LOLLI, vicepresidente della Regione Abruzzo: “Qui si sta operando contro le leggi. Non si può andare avanti con un procedimento che è illegittimo. Siamo di fronte ad un’arroganza inaccettabile, che porta ad uno scontro istituzionale. Fino a quando siamo vivi la battaglia continua”. Per il vicepresidente della Regione “non solo si sta colpendo l’ambiente ma anche il Pil abruzzese. Stiamo difendendo anche l’economia regionale e su questo tutti i comuni, le province e la Regione sono unanimi. La regione si vedrà con i legali credo già venerdì per definire al meglio come procedere”.

 

WWF: “Il Governo nazionale, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, ha colpevolmente ignorato la volontà di una intera regione”, dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia. “Ha considerato carta straccia gli atti ufficiali della Regione Abruzzo che ha approvato due leggi tese a vietare la realizzazione dell’opera, non ha tenuto conto della volontà di enti locali e associazioni imprenditoriali del turismo, pesca e produzioni agroalimentari che da sempre si sono opposti a quest’opera. Si vuole mettere a tacere la voce di migliaia e migliaia di cittadini che, attraverso le associazioni ambientaliste e in prima persona, da anni manifestano il proprio dissenso contro un’opera deleteria per l’ambiente e la salute. Oggi il Ministero dello Sviluppo Economico non ha certo assicurato lo sviluppo economico di chi vive in Abruzzo e sulle coste del mare Adriatico, ma esclusivamente quello della lobby dei petrolieri: davvero un pessimo segnale a meno di tre settimane dall’avvio della COP 21 di Parigi sul clima. Nonostante questo atteggiamento di chiusura, la battaglia contro Ombrina Mare 2 non è certamente finita per il WWF: la procedura e le modalità seguite dalla Conferenza di servizi convocata dal Ministero offrono ulteriori motivi di ricorso davanti alla giustizia italiana ed europea. Il WWF ha già impugnato il decreto di autorizzazione sulla Valutazione di Impatto Ambientale e non lascerà nulla di intentato per fermare questo vero scempio ai danni del Mare Adriatico e del rispetto della volontà dei cittadini”.

ALESSANDRO LANCI, responsabile del coordinamento No Ombrina: “Abbiamo perso un battaglia ma non ci fermeremo. Siamo pronti a ricorrere in tutte le sedi opportune. Il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli ha criticato la decisione dei dirigenti del Ministero, preannunciando una denuncia penale nei loro confronti. E’ inammissibile che non si tenga conto delle Leggi Regionali per la tutela del territorio! Si assumeranno la responsabilità delle proprie azioni!”

GIAMPIERO DI PLINIO, docente universitario: “La realizzazione di Ombrina 2 si trasformerà per l’Abruzzo in una pesantissima perdita in termini economici. Il solo annuncio di creare una piattaforma petrolifera davanti a uno dei tratti di costa più belli e incontaminati della regione avrà un effetto devastante in termini d’immagine e di percezione da parte dei turisti. Investire centinaia di migliaia di euro per realizzare una pista ciclabile lungo tutta la costa dei trabocchi e poi consentire la realizzazione di piattaforme è un controsenso gravissimo”.

MAURO FEBBO e LORENZO SOSPIRI, consiglieri regionali di Forza Italia in una nota congiunta: “L’ok del Ministero dello Sviluppo economico certifica senza ombra dubbio le pesanti responsabilità di questo governo regionale che ha palesato in modo chiaro la mancanza di autorevolezza e volontà politica, per opporsi realmente al progetto che macchierà la costa dei trabocchi. In primis abbiamo assistito ancora una volta all’approssimazione di Luciano D’Alfonso che non ha voluto partecipare all’importante appuntamento, più di un indizio, mandando al suo posto il vicepresidente Lolli. Venendo meno a tutte le dichiarazioni di intenti e alle belle promesse propinante agli abruzzesi a cominciare dalla volontà di contrastare gli Ufo nell’Adriatico! Nei giorni scorsi inoltre avevamo sottolineato come l’istituzione del Parco marino, approvata giovedì scorso in Consiglio regionale, fosse solo una pezza a colori, tra l’altro fatta male, che mai avrebbe impedito la realizzazione di Ombrina. Quella ufficializzata oggi è una sconfitta pesante per tutto l’Abruzzo, non solo per D’Alfonso e i suoi, autori di ipocrite politiche ambientali e che non hanno evitato questo ed altri progetti così dannosi per il futuro della nostra regione. Ora siamo curiosi di leggere le dichiarazioni del presidente o di qualche suo accanito sostenitore, nel tentativo magari di scaricare la responsabilità su altri. Questa volta non ci saranno scuse dietro cui nascondersi”.

TOMMASO DI FEBO, coordinatore Sel Abruzzo:”Renzi ha deciso di trasformare l’Abruzzo in un distretto petrolifero!E’ pesante e vergognosa la decisione di oggi del MISE su Ombrina Mare. Una scelta che va contro le volontà della Regione, dei Comuni e soprattutto degli Abruzzesi che hanno più volte manifestato contro queste scelte perché trasformano l’Abruzzo in un distretto petrolifero. È gravissimo il comportamento del ministero dello sviluppo economico che nell’esprimere il parere per Ombrina Mare non ha tenuto minimanente conto sia della legge regionale di divieto di ricerca, estrazione e altre attività petrolifere entro le 12 miglia, che quella istitutiva del parco marino dei Trabocchi. Adesso occorre lavorare tutti uniti per continuare la battaglia contro le trivellazioni, e prepararsi ad avviare tutte le procedure per il ricorso al Tar contro la decisione del Mise di oggi su Ombrina, come pure attivare tutti gli strumenti legali per impedire la petrolizzazione dell’Abruzzo”.

CLAUDIO DI TONNO (Legale degli amministratori e dei comitati)
“La conferenza, in realtà si è conclusa con un nulla di fatto”. Non è del tutto rassegnato il legale Claudio di Tonno, che ha rappresentato le amministrazioni comunali al tavolo. ”  Le amministrazioni non sono state messe nelle condizioni di esprimere il parere poiché è stato impedito organizzare i lavori della conferenza. Il dirigente ha ritenuto di chiudere la conferenza di propria iniziativa, e pertanto NON E’ STATO DATO ALCUN PARERE. Impugneremo adesso il verbale per questa grave scorrettezza

 MOVIMENTO 5 STELLE

Per la consigliera regionale Sara Marcozzi  “L’unica legge che avrebbe fermato questo scempio giace in qualche cassetto. Si tratta della legge di iniziativa alle Camere per modificare e in parte abrogare l’articolo 35 del decreto sviluppo, il documento con cui di fatto si autorizzano le trivellazioni nel mare adriatico. Questo lo sappiamo noi, lo sa il PD e lo sa benissimo anche SEL, ai quali continuiamo a chiedere di fare pressioni ai relativi parlamentari per calendarizzare e votare la legge di iniziativa regionale del M5S. L’orientamento del Governo Nazionale è stato quello di non tenere conto nella procedura delle novità legislative intervenute (Legge Regionale sul Parco di Trabocchi Pd-Sel), come già accaduto per la Legge Regionale sulle 12 miglia (Pd-Sel). Sapevamo bene che la Regione avrebbe combattuto con armi spuntate e leggi dall’odore di incostituzionalità – conclude  Marcozzi. Lo abbiamo più volte ripetuto davanti ad una maggioranza che ha tenuto più conto della facciata che della efficacia dei mezzi. Una serie di azioni nate già fallimentari  dalle leggi incostituzionali ad un referendum che stenterà, ahi noi, a raggiungere il quorum. Azioni deboli portate avanti – ci viene il dubbio – con l’unico scopo di tenersi buoni i comitati di cittadini che più volte sono intervenuti in consiglio regionale. Noi lo sapevamo, lo abbiamo detto e abbiamo avvisato più volte i cittadini di non cadere nelle dinamiche propagandistiche di un governo regionale che non è stato capace di difenderci “dagli ufo” e che con Ombrina segna l’ennesima tacca al negativo”.

Il deputato Gianluca Vacca afferma che “Il governo vuole Ombrina, il PD vuole Ombrina, Non esiste nessun PD buono: il PD è uno solo, ed è favorevolissimo alla petrolizzazione della nostra Regione. Noi sapevamo che il Ministero non si sarebbe fermato davanti alla costituzione del Parco, ma lo sapevano sicuramente anche D’Alfonso e Mazzocca.  In attesa che i ricorsi facciano la loro strada, i rappresentati locali e i parlamentari abruzzesi devono chiedere contestualmente alla maggioranza in parlamento di votare un emendamento alla legge di stabilità (noi l’abbiamo presentato per l’ennesima volta) per bloccare definitivamente Ombrina: la modifica della legge infatti è l’unica strada possibile, come noi sosteniamo da 3 anni. Lo stop ad Ombrina deve arrivare da Roma ed il Governo Regionale, dello stesso partito del Governo centrale, deve lavorare in questo senso”.Il PD resterà alla storia come il partito che più di tutti gli altri ha svenduto la nostra regione ai petrolieri.  La loro coscienza sarà per sempre sporca, nera come il petrolio “.

FABRIZIO DI STEFANO – DEPUTATO FI

Il deputato abruzzese di Forza Italia Fabrizio Di Stefano afferma “E’ vergognoso scaricare su un semplice dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico, la responsabilità di dare parere favorevole ad un progetto importante come quello di Ombrina 2. D’Alfonso si reca anche ad inaugurare un metro di asfalto nuovo o a salutare ed omaggiare personaggi alla Di Rupo, ma si guarda bene dall’andare a Roma a tutelare e difendere gli interessi dell’Abruzzo. Si sta distinguendo come il personaggio dell’effimero, che davanti ai fatti concreti viene sempre meno. Ricordo che io dissi che il Centro Oli non si sarebbe fatto e infatti con il Governo Berlusconi siamo riusciti a bloccare quel progetto con una sinergia nell’interesse dell’Abruzzo e degli abruzzesi, coerentemente a quanto avevo annunciato. D’Alfonso invece confidava in Renzi per bloccare il progetto Ombrina e il Ministero lo ha autorizzato. Un Presidente serio, dopo le promesse non mantenute della campagna elettorale, si dimetterebbe anche per protesta contro il Governo. A questo punto, anche il Parco Marino non serve a nulla. La sua istituzione sarebbe solamente un ennesimo carrozzone per il centrosinistra”.

LUCIANO  LAPENNA –PRESIDENTE ANCI ABRUZZO 

E’ deluso e amareggiato il sindaco di Vasto e presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna : “Oggi non è un giorno positivo per il nostro territorio e per la Regione Abruzzo, ma abbiamo perso una battaglia non la guerra, continueremo ad opporci, in ogni sede, alla petrolizzazione del mare adriatico”. Il primo cittadino di Vasto rincara la dose ribadendo che la sua frustrazione deriva dal constatare come durante l’incontro “non siano state prese per nulla in considerazione le ragioni del nostro territorio, della Regione Abruzzo, delle Province, delle Associazioni e dei tanti Comuni presenti. Un semplice funzionario statale, sostituendosi, di fatto, agli organi giudiziari, ha ignorato completamente mozioni, ricorsi, leggi regionali, e quanto fatto dai numerosi Enti Locali, nel corso degli anni, contro il progetto di Ombrina Mare”.

MARIO MAZZOCCA -REGIONE ABRUZZO

Il sottosegretario all’ambiente della Regione Abruzzo Mario Mazzocca afferma :  “Fatto grave e inaudito: agli enti locali è stato di fatto impedito di portare le loro conclusioni, sono stati defraudati del diritto di poter esprimere il diritto di determinare del loro destino. Diciamo che c’è stato come dire un atteggiamento autoritario: e mi pare che sia la prima volta che lo sento in una conferenza dei servizi. Faremo subito ricorso al Tar. Noi avevamo chiesto la sospensione del procedimento, mentre la soluzione trovata oggi di fatto, pur senza decidere, apre la porta formalmente al decreto del Governo. Per noi c’è anche un profilo procedurale non legittimo: potrebbero essere state infrante alcune leggi, quindi ci sono profili di altra natura. La cosa positiva è il fronte compatto degli anti locali: a brevissimo riuniremo tutti per decidere come fare”.

MAURIZIO  ACERBO -PRC – SE

Maurizio Acerbo della segreteria nazionale Prc-Se commenta così :”Abbiamo fatto bene a tirargli per uova quando è venuto all’Aquila. Quanto accaduto oggi a Roma non mi stupisce. Il governo Renzi se ne frega degli abruzzesi, dell’ambiente e della democrazia. Il comportamento del Ministero è espressione dell’arroganza e della prepotenza che caratterizza un’esecutivo che ha messo le istituzioni al servizio dei poteri forti come mai era accaduto nella storia repubblicana. Ora la battaglia si sposta sul piano dei ricorsi e degli esposti. A chi ci aveva criticato per le contestazioni e i lanci di uova contro Renzi durante la visita a aquilana diciamo che i fatti confermano che avevamo fatto bene a individuare nel governo Pd il nemico dell’Abruzzo. A guidare l’ufo che sta per atterrare sulla costa dei trabocchi è il Presidente del Consiglio e segretario nazionale del Pd”.

ADELCHI SULPIZIO COMUNE DI PESCARA 
L’assessore comunale di Pescara Adelchi Sulpizio , delegato dal Sindaco a seguire la conferenza per l’Amministrazione  commenta così l’esito dell’incontro :  “Si è conclusa al Ministero dello Sviluppo Economico con il via libera ad Ombrina Mare 2 la conferenza di servizi a cui i rappresentanti degli enti locali abruzzesi e del territorio avevano chiesto una proroga durante una delle ultime proteste condotte insieme ai comitati e alle associazioni abruzzesi del fronte del no. Una mobilitazione che a Roma ha fatto sentire non solo la voce dei sindaci, ma anche quella dei parlamentari e i consiglieri regionali, nonché le ragioni dell’istituito Parco della Costa Teatina, ora legge regionale. Il Ministero è andato dritto per la sua strada, senza tenere conto delle proteste, delle richieste e dell’istituzione del Parco Marino che è a tutti gli effetti ormai legge regionale Abbiamo cercato di far passare il fatto che questo elemento ha modificato lo stato di diritto della costa in cui la piattaforma dovrebbe operare, diventando un legittimo ostacolo al progetto, ma l’orientamento ministeriale è stato quello di non tenere conto nella procedura di tali novità legislative intervenute. Per i Comuni non è una sconfitta, venerdì sindaci e rappresentanti del fronte contrario a Ombrina si rivedranno in Regione per affinare una linea di azione che sia di tutela ambientale contro il progetto e anche amministrativa, perché si tenga conto della situazione nei fatti mutata con l’istituzione del Parco: due presenze antitetiche per quella fascia di mare e una procedura che potrebbe confermarsi quale pericoloso precedente per lo sfruttamento del nostro patrimonio costiero e di tutto ciò di cui è ricco. In tali riunione si valuteranno tutte le eventuali azioni legali, anche contro i lavori dell’odierna conferenza di servizi e il Comune di Pescara in tal senso farà la sua parte”.

 

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Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.