Dragaggio porto Ortona: aspettando il consiglio di stato

Tutto fermo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, prevista per l’8 settembre: il dragaggio del porto di Ortona si arena in un limbo di tempistiche burocratiche che rischiano di far perdere i finanziamenti concessi per liberare dai fanghi i fondali dell’infrastruttura portuale.

La denuncia arriva da Forza Italia che in conferenza stampa riepiloga le fasi del controverso iter e dell’impasse in cui è caduto il progetto di dragaggio, tanto atteso dalla cittadina adriatica, chiedendo a gran voce l’istituzione di un tavolo tecnico per trovare soluzioni al problema.

Tutto inizia con il bando di gara indetto dal Comune di Ortona, ente appaltante dell’opera da realizzare con fondi regionali, prima ancora di conoscere il parere della commissione Via per la valutazione d’impatto ambientale: in ballo ci sono 60 mila metri cubi di fanghi, da smaltire in discarica o in vasca di colmata. La gara viene aggiudicata a una ditta, il cui progetto non risulterà però conforme all’assoggettabilità della Via nazionale. A subentrare a questo punto è la seconda ditta in graduatoria, con conseguente ricorso al Tar della prima ditta vincitrice. È l’avvio di un iter giuridico e burocratico che sospenderà ogni possibile procedura di dragaggio, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, prevista per l’8 settembre.