Covid San Giovanni Teatino, zona rossa: ok agli spostamenti per lavoro

Covid San Giovanni Teatino, zona rossa: il sindaco Marinucci autorizza gli spostamenti per lavoro con autocertificazione e chiude i parchi per evitare assembramenti.

«Autorizzo l’ingresso e l’uscita nel nostro Comune per comprovate esigenze lavorative, fermo restando l’esibizione dell’apposito modello di autodichiarazione.»

È quanto si legge sulla pagina facebook di Luciano Marinucci, sindaco di San Giovanni Teatino, Comune che da oggi, sabato 6 febbraio 2021, è ufficialmente in zona rossa insieme ad Atessa e Tocco da Casauria, così come disposto dall’ordinanza regionale firmata ieri dal governatore Marco Marsilio.

«Cari concittadini, ho ricevuto moltissime telefonate di chiarimento da parte vostra in merito all’Ordinanza emessa dal Presidente Marsilio che istituisce la zona rossa nel nostro territorio», ha scritto su Facebook Luciano Marinucci. «Ebbene, sulla base dell’interpretazione del primo punto dell’Ordinanza che prevede “l’applicazione, dalla data del 6 febbraio 2021 al 13 febbraio 2021, ovvero sino a diverso provvedimento, delle misure di cui all’art.3 del DPCM 3 dicembre 2020”, ossia le misure generalmente impiegate nella zona rossa, mi assumo la responsabilità di autorizzare le uscite e gli ingressi per comprovate esigenze di lavoro, tramite autocertificazione. Sto formalizzando questa mia decisione al Presidente Marsilio, con la richiesta di ulteriori chiarimenti in merito all’Ordinanza. Colgo inoltre l’occasione per comunicarvi che, per evitare occasioni di assembramento, ho deciso di chiudere i parchi cittadini

Nonostante il comune di San Giovanni teatino conti circa 14 mila abitanti, la frazione di Sambuceto, con i tanti centri commerciali presenti – da Ikea a Decathlon e fino alla Metro – è una delle più grandi zone di servizi d’Abruzzo, che ogni giorno attira decine di migliaia di persone provenienti da tutta l’area metropolitana di Pescara-Chieti.

«Serviva un lockdown generalizzato, così non ha alcun senso», ha dichiarato Luciano Marinucci. «Ci sono quartieri di Pescara che sono a 10 metri da noi, senza soluzione di continuità: loro possono fare quello che vogliono, noi no. Come se il virus si fermasse ai confini amministrativi. Qui ci sono i centri commerciali più grandi della regione. Non ha alcun senso. È una presa in giro. I cittadini saranno costretti ad andare a lavorare perché hanno bisogno di farlo.
Ci dicono che le scuole devono rimanere aperte, ma i focolai sono partiti proprio dalle scuole. Si sapeva che la variante sarebbe arrivata. Lo screening di massa andava fatto a settembre. Ora serviva un lockdown generale.
Chi garantisce il rispetto dell’ordinanza? Ci saranno le forze dell’ordine ai confini? Non capisco questa ordinanza e la contesto nel metodo.»

Di seguito i principali provvedimenti relativi alla zona rossa:
– È vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.
– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
– Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità.
– Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.
– Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media.
– Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività sportiva solo all’aperto e in forma individuale.
– Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.