Coronavirus Abruzzo: D’Alberto, preoccupato per situazione Valfino

Coronavirus Abruzzo: Gianguido D’Alberto preoccupato per la situazione in Valfino, situazione preoccupante in tre comuni.

 “Come presidente del comitato ristretto dei sindaci, sono fortemente preoccupato per la situazione della Valfino; sto ribadendo questa preoccupazione ormai da due giorni in tutte le sedi istituzionali, e faccio riferimento ai casi conclamati e alle situazioni a rischio, in particolare per i tre Comuni di Castiglione Messer Raimondo, Castilenti e Montefino, i cui sindaci già ieri hanno chiesto alle istituzioni la massima attenzione”.

A dichiararlo, all’esito della riunione del comitato sicurezza e prevenzione che si è svolto in Prefettura è il primo cittadino di Teramo Gianguido D’Alberto. “Sono fortemente convinto che l’azione vada fatta subito, in raccordo con la Asl, su quello che è il potenziale focolaio dell’area della nostra provincia – ha detto D’Alberto – anche in considerazione della contiguità con l’area di Pescara. Il rapporto che c’è tra il numero di contagiati dell’area della Valfino, quello di sorveglianza attiva e la popolazione è fortemente anomalo. Ecco perché abbiamo chiesto alla Asl di esprimersi con chiarezza sullo stato della diffusione epidemiologica di quell’area e se vada configurata una emergenza sanitaria che consenta ai sindaci di emanare le ordinanze o gli atti che permettano di creare un cordone sanitario, per evitare che ci sia diffusione e propagazione su tutta la provincia e difenderci da quella di Pescara”. Il sindaco ha poi sottolineato come la situazione della provincia teramana, dove si è ancora in attesa di un certo numero di riscontri sui tamponi effettuati, imponga anche un altro tema.

“Si consenta che l’Istituto Zooprofilattico di Teramo – ha aggiunto D’Alberto – e tutti gli altri eventualmente abilitati dal Ministero, possano effettuare le analisi sui tamponi prelevati dalle Asl. Non regge più il sistema se non allarghiamo il numero degli istituti che possono svolgere questa attività. Il laboratorio di Pescara, chiamato ad un grande lavoro, in questo momento non è più in grado di svolgerlo a sufficienza, quindi va allargato il numero di istituti che possano assolvere a tale funzione. E torno a chiederlo in particolare all’assessore regionale alla Sanità, Verì”.

 

 

TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS, CLICCA QUI

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.