Coronavirus Abruzzo, Parruti: Tocilizumab sta funzionando

Coronavirus Abruzzo, Parruti: il Tocilizumab sta funzionando. Se i dati del nuovo farmaco saranno  confermati inciderà positivamente sull’affollamento. Estubata una 44enne a Pescara.

“Abbiamo l’evidenza che il nuovo farmaco, il Tocilizumab, sta funzionando. Adesso lo stiamo dando alle forme un po’ più precoci, cioè quando ci facciamo l’idea che il paziente abbia tutti i fattori di rischio per progredire. Abbiamo visto diverse persone già togliere l’ossigeno. Se tutto questo viene confermato, è una cosa che può cambiare un pochino la storia di questo affollamento. Ha risvolti individuali, organizzativi e, quindi, societari. Se si riduce il numero degli intubati e la durata media della degenza e, quindi, la durata delle complicanze, questo si ripercuoterà con una ridotta mortalità”. Lo dice all’ANSA il direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale di Pescara, Giustino Parruti.

Estubata una 44enne a Pescara – Uscita dalla rianimazione una 44enne positiva al Covid-19 che era ricoverata all’ospedale di Pescara, intubata e in gravi condizioni. Ora respira autonomamente ed è in terapia sub intensiva. Si tratta di una delle persone più giovani ricoverate in terapia intensiva nel capoluogo adriatico; restano in rianimazione una persona che ha poco meno di 40 anni e altre tra i 40 e i 50 anni. Trenta le persone attualmente intubate all’ospedale di Pescara. Numerose le persone arrivate oggi in ospedale con insufficienza respiratoria. La struttura sanitaria, da giorni, è al limite dei ricoveri. Anche oggi alcuni pazienti sono stati dimessi perché migliorati e altri sono stati trasferiti in altri ospedali della regione, così da liberare posti letto.

Intanto la Asl di Pescara utilizzerà l'”Oasi dello Spirito” – struttura di proprietà di una fondazione che si trova sulle colline pescaresi – per gestire i pazienti affetti da Covid-19: lì verranno mandate le persone in via di guarigione, così da liberare posti letto in ospedale ed evitare che entrino in contatto con i familiari a casa, venendo così monitorate dal personale sanitario negli ultimi giorni di degenza.

 

E sempre a proposito di farmaci: L’Agenzia italiana del farmaco ha reso disponibile in Italia, fuori indicazione autorizzata, per i malati di Covid-19 l’associazione di due farmaci, il Lopinavir/Ritonavir una combinazione a dosi fissa utilizzata e autorizzata per il trattamento dell’infezioni da Hiv, in sostanza un antiretrovirale. Un farmaco per uso ospedaliero ma che puo’ essere utilizzato anche a casa. La decisione era stata presa dal comitato tecnico scientifico dell’Agenzia, per l’uso fuori indicazione, gia’ venerdi’ scorso ed oggi, anche alla luce della nuove evidenze di letteratura, e’ stata confermata la scelta. Un primo studio randomizzato su malati Covid-19 è stato effettuato a Wuhan per testare l’efficacia della combinazione lopinavir-ritonavir. Lo studio, che ha coinvolto 199 pazienti non aveva evidenziato differenze nel tempo al miglioramento clinico e nella mortalità. In Cina la popolazione studiata comprendeva pero’ pazienti con malattia avanzata, mentre i protocolli attualmente in uso presso i principali centri clinici, nonché le più recenti Linee guida SIMIT Lombardia, ne prevedono l’utilizzo in fasi più precoci e in pazienti meno compromessi. “Al momento non sussistano ragioni sufficienti ad escludere dalla rimborsabilità l’associazione lopinavir/ritonavir per il trattamento dei pazienti COVID-19” si legge in una nota dell’Aifa che si impegna a monitorare costantemente tutte le nuove evidenze che si renderanno disponibili nel tempo.

 

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.