Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 6 maggio

Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti di mercoledì 7 maggio: Marsilio firma l’Ordinanza per riavviare le prestazioni sanitarie extra Covid. Oggi 22 nuovi casi e 6 decessi; diminuiscono i malati e gli ospedalizzati.

 

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 20.45 – A Pescara, mascherine da 50 cent introvabili. Lo denunciano i farmacisti 

Ore 19.35 – Pratola Peligna: mangiano porchetta vicino al locale, multato titolare

Ore 18.55 – Castiglione Messer Raimondo: il sindaco esenta le imprese dalla Tari

Ore 17.43Rocca San Giovanni: agricoltori donano fieno allo Zoo d’Abruzzo

Ore 17.10 – Televisione: questa sera su Rete8 intervista al ministro Di Maio

Ore 16.47 – Coronavirus Abruzzo: Campitelli, “Prematura data per ripartenza spiagge”

Ore 15.42 – Coronavirus Abruzzo, fase 2: caccia, funghi e tartufi, Marsilio firma ordinanza 

Ore 15.32Coronavirus Abruzzo, bollettino del 6 maggio: 22 nuovi casi e 6 decessi 

Ore 14.26 – Coronavirus Abruzzo, fase 2: Asl Lanciano Vasto Chieti, riparte la chirurgia

Ore 14.02 – Turismo, Federalberghi lancia “Pluribond Re-starTurismo Abruzzo”

Ore 13.58 – Coronavirus Abruzzo: Teramo, al via la sperimentazione con il plasma

Ore 13.47 – Chieti: dimesso il primo paziente curato con antireumatoide

Ore 13.25- Coronavirus Abruzzo: dal 18 maggio riaprono attività artigianali e per la cura della persona

Ore 13.10- Coronavirus Abruzzo: in azienda con temperatura superiore 37,5°, le proposte della Fiom

Ore 12.30 – Coronavirus Abruzzo: riapertura anticipata di parrucchieri, estetisti e tatuatori

Ore 12.00 – Coronavirus Abruzzo: Cantine Aperte, edizione 2020 smart social e online

Ore 11.57 – Coronavirus Abruzzo: L’Aquila, in centro è ripartito lo smart tunnel dei sottoservizi

Ore 11.45 – Coronavirus Abruzzo, ricostruzione: all’Aquila via ai tamponi agli operai

Ore 11.20- Coronavirus Abruzzo: Teramo, le mascherine dell’Unite

Ore 10.50- Coronavirus Abruzzo: L’Aquila, la Gdf consegna mascherine ai malati di Sla

Ore 10.00 – Coronavirus Abruzzo: Pescara completati i lavori in Via Ferrari 

Ore 9.45 – Coronavirus Abruzzo: Fase 2, riaprono i circoli tennis

Ore 9.30 –  Coronavirus Abruzzo: Fase 2, Marsilio “Chi garantisce la sicurezza riapra”  

Ore 9.00 – Coronavirus Abruzzo: arriva il bonus per colf e badanti

Ore 8.30 – Coronavirus Abruzzo: Pescara, M5S “Riaprire i bandi per i Buoni Spesa”

Ore 8.00 – Coronavirus Abruzzo: Pescara, il grido d’allarme della marineria

Ore 6.00Coronavirus: in Abruzzo graduale ripresa sanità da 11 maggio

 

 

LE NEWS DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)

Coronavirus Italia: il bollettino del 6 maggio
Sono quasi 7 mila i malati in meno in 24 ore: sono infatti 91.528 gli attualmente positivi in Italia, con un calo rispetto a ieri di 6.939. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.
Sono 93.245 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento di 8.014 rispetto a ieri. È l’aumento più alto di persone guarite dall’inizio dell’emergenza.
Continua il calo dei ricoverati in terapia intensiva per coronavirus: sono 1.333 i pazienti ad oggi nei reparti, 94 in meno rispetto a ieri. In Lombardia sono 480, 29 meno di ieri. Le persone ricoverate con sintomi sono invece 15.769, con un decremento di 501 rispetto a ieri. Infine sono 74.426 le persone in isolamento domiciliare, 6.344 in meno rispetto a ieri.
Sono salite a 29.684 le vittime per coronavirus in Italia con un incremento di 369 in un giorno. Ieri l’aumento era stato di 236.
I contagiati totali dal coronavirus in Italia, vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti, sono 214.457 con un incremento rispetto a ieri di 1.444. Ieri l’aumento era stato di 1.075.
Nel dettaglio gli attualmente positivi sono 31.753 in Lombardia (-5.345), 14.858 in Piemonte (-465), 8.391 in Emilia-Romagna (-290), 6.789 in Veneto (-327), 5.088 in Toscana (-102), 3.306 in Liguria (-121), 4.433 nel Lazio (+63), 3.236 nelle Marche (+17), 2.340 in Campania (-190), 982 nella Provincia autonoma di Trento (-59), 2.903 in Puglia (-36), 2.201 in Sicilia (-1), 962 in Friuli Venezia Giulia (-22), 1.791 in Abruzzo (-18), 579 nella Provincia autonoma di Bolzano (-33), 171 in Umbria (-5), 623 in Sardegna (-19), 127 in Valle d’Aosta (+17), 644 in Calabria (-6), 172 in Basilicata (-5), 179 in Molise (+2). Quanto alle vittime, sono in Lombardia 14.611 (+222), Piemonte 3.247 (+31), Emilia Romagna 3.737 (+32), Veneto 1.568 (+23), Toscana 899 (+10), Liguria 1.243 (+11), Lazio 538 (+4), Marche 943 (+7), Campania 376 (+7), Provincia autonoma di Trento 437 (+4), Puglia 438 (+5), Sicilia 250 (+3), Friuli Venezia Giulia 306 (+3), Abruzzo 341 (+6), Provincia autonoma di Bolzano 286 (+0), Umbria 70 (+0), Sardegna 119 (+0), Valle d’Aosta 139 (+0), Calabria 89 (+1), Basilicata 25 (+0), Molise 22 (+0). I tamponi effettuati sono 2.310.929, con un incremento di 86.263 rispetto a ieri. Le persone sottoposte a tampone sono 1.549.892
Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza coronavirus il numero dei dimessi e dei guariti supera quello dei malati: i primi sono infatti 93.245, mentre gli attualmente positivi sono 91.528. Il numero così alto di pazienti guariti nelle ultime 24 ore (oltre 8 mila), sottolinea la Protezione Civile, “è dovuto a un aggiornamento dei dati della Regione Lombardia riferiti anche ai giorni precedenti”.

Vaccino Usa-Germania, test su uomo e mln dosi nel 2020. Pfizer-BioNTech annunciano avvio sperimentazione in Stati Uniti  – La multinazionale Pfizer e la tedesca BioNTech hanno annunciato di aver somministrato, negli Stati Uniti, la prima dose ai partecipanti allo studio per il vaccino BNT162 per prevenire il COVID-19.

L’ampiezza di questo programma, annunciano, “dovrebbe consentire la produzione di milioni di dosi di vaccino nel 2020, aumentando a centinaia di milioni nel 2021”. Un programma di sviluppo globale e la somministrazione del vaccino al primo campione in Germania è stata completata la scorsa settimana.

Fase 2:Regioni,in arrivo 400mln per banda larga scuole . Progetto per connessione 32mila istituti   – Quattrocento milioni di euro per portare la banda ultra larga, a un giga, a 32 mila scuole: la decisione è stata presa nel corso della riunione di ieri del Cobul (Comitato per la diffusione della Banda Ultralarga), dopo la sollecitazione del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, inviata a marzo. “Nella riunione di ieri si è scelto di accelerare su alcuni ambiti strategici per il Paese”, spiega l’assessore Sebastiano Callari del Friuli Venezia Giulia, Coordinatore della Commissione Speciale Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni. “Si tratta di istruzione, lavoro e imprese. Del resto proprio la connettività in questi settori è stata l’infrastruttura che ha reso possibile dare continuità nel periodo di lockdown e sarà lo strumento che permetterà di affrontare nuove sfide o crisi, garantendo la riduzione di possibili impatti negativi. La rimodulazione urgente delle risorse disponibili – decisa d’intesa con il Governo – è stata fatta per rispondere alla sfida emergenziale, sia sul fronte scuole che per la connessione di imprese e famiglie, in particolare quelle più a basso reddito.

Nello specifico – spiega il Coordinatore della Commissione Speciale Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni – per quanto riguarda il piano scuole è previsto vi siano interventi durante l’estate con le prime attivazioni già a settembre. Sono state ampliate le risorse sino a 400 milioni di euro per collegare oltre 32.000 plessi scolastici a 1 giga in tutta Italia. Va sottolineato che la connettività sarà gratuita per almeno 5 anni, inclusa la manutenzione delle reti”. “In relazione ai voucher per famiglie e imprese – sottolinea Callari – sono stati approvati incentivi per la connessione a banda ultralarga pari a 500 euro per le famiglie con Isee sotto i 20mila euro, comprensivi anche della dotazione di un tablet o pc e contributi di 200 euro per le altre famiglie, mentre per le imprese vengono previsti 500 euro per la connettività ad almeno 30 mega o 2000 euro per quella a 1 giga”.

Appello Alleanza Cuochi, “salviamo piccoli produttori”. Rete Slow Food, credito d’imposta esteso a filiere locali – La rete dei 540 Cuochi dell’Alleanza, creata da di Slow Food, ha lanciato l’appello “Ripartiamo dalla terra” per chiedere al Governo e agli enti territoriali “di sostenere con iniziative concrete la migliore agricoltura d’Italia e la ristorazione di qualità”.

L’iniziativa ha già raccolto 2500 adesioni di cuochi, ristoratori, artigiani, contadini e cittadini ed è infatti aperta alla sottoscrizione di tutti. I promotori chiedono di estendere il credito di imposta, agli acquisti di prodotti agricoli e di artigianato alimentare di piccola scala legato a filiere locali, in una misura pari almeno al 20%, da aumentare al 30% nel caso in cui tali aziende pratichino un’agricoltura biologica, biodinamica, o siano localizzate in aree marginali, disagiate e di particolare valore ambientale del nostro Paese L’appello ricorda che, secondo recenti dati di Unimpresa, “il 30% delle attività commerciali di vendita al dettaglio e somministrazione a giugno non avrà le condizioni economiche per ripartire e non riaprirà. Il 60% dei piccoli produttori alimentari ha già accusato cali di fatturato, tra questi quelli supportati dai progetti di Slow Food (Presìdi, Mercati della Terra, Comunità di produttori, le reti Slow Beans e Slow Mays, e altre).”

Per Slow Food “i veri nemici da combattere nel post pandemia saranno ancora la perdita di biodiversità, l’erosione del territorio, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, l’impoverimento della fertilità nei nostri terreni, la cementificazione, l’abbandono delle aree rurali e dei piccoli borghi, lo spreco alimentare, lo sfruttamento del lavoro, l’indifferenza per chi produce con attenzione alle ragioni e ai tempi della natura e l’individualismo, che fa prevalere l’io sul senso di comunità.

Turismo: a rischio 40mila imprese e 184mila posti. Demoskopika, già 7mila chiusure peggior bilancio dal 1995  – Il coronavirus continua a devastare il turismo italiano: oltre 40mila imprese del comparto turistico italiano – secondo un’indagine di Demoskopika -rischiano il fallimento a causa della perdita di solidità finanziaria con una contrazione del fatturato di almeno 10 miliardi di euro.

Una mortalità imprenditoriale che si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato del lavoro con una perdita di oltre 184mila posti. Già nei primi tre mesi dell’anno è di quasi 7mila unità in meno, contro un calo di 6mila del primo trimestre 2019, infatti, il saldo tra le imprese iscritte e quelle cessate. Il peggiore bilancio della nati-mortalità del sistema turistico dal 1995 ad oggi.

 Turismo: a rischio 40mila imprese e 184mila posti. Demoskopika, già 7mila chiusure peggior bilancio dal 1995 – Il coronavirus continua a devastare il turismo italiano: oltre 40mila imprese del comparto turistico italiano – secondo un’indagine di Demoskopika -rischiano il fallimento a causa della perdita di solidità finanziaria con una contrazione del fatturato di almeno 10 miliardi di euro. Una mortalità imprenditoriale che si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato del lavoro con una perdita di oltre 184mila posti. Già nei primi tre mesi dell’anno è di quasi 7mila unità in meno, contro un calo di 6mila del primo trimestre 2019, infatti, il saldo tra le imprese iscritte e quelle cessate. Il peggiore bilancio della nati-mortalità del sistema turistico dal 1995 ad oggi.

Coronavirus: Sileri, stiamo colmando disomogeneità tamponi. ‘Necessario rendere i kit uguali per tutti’   – “Il Piano Nazionale Tamponi non significa fare tamponi per 60 milioni di italiani ma eseguire tamponi mirati per il monitoraggio di chi, pur non avendo sintomi, può innescare nuovi focolai”. C’è “disomogeneità nazionale e regionale nella disponibilità di tamponi e si stanno colmando queste lacune”. Lo ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “Sono stati consegnati ad oggi 3,5 milioni di tamponi ed è previsto UN ulteriore incremento”, ha aggiunto, “ma è necessario rendere omogenea non solo la consegna di tamponi ma anche di reagenti e rendere i kit uguali per tutti”. Proprio per via di questa disomogeneità, che si sta colmando, “è stato corretto indicare, soprattutto all’inizio, che ognuno deve restare nella propria regione. Immaginate – ha concluso Sileri – se le persone fossero potute andare nelle seconde case, quanto questo si sarebbe potuto tradurre in uno spostamento del carico sanitario da una regione all’altra”.

Nasce Covid crisis lab Bocconi, studierà impatto pandemia. Valuterà le politiche di supporto alla gestione della crisi Nasce il Covid crisis lab, Laboratory for Coronavirus Crisis Research dell’Università Bocconi che riunisce oltre 30 ricercatori tra economisti, statistici, esperti di artificial intelligence, demografi, politologi, giuristi e in generale scienziati sociali. Saranno guidati dall’epidemiologa Alessia Melegaro, professore associato di Demografia e statistica sociale all’ateneo milanese. Salute, Economia, Finanza e impresa, Società e Sistema legale sono le quattro aree di ricerca del nuovo laboratorio. “Fin dai primissimi giorni della pandemia la Bocconi ha attivato numerosi progetti di ricerca per comprendere l’impatto che la crisi stesse avendo e avrà nella nostra società”, spiega il rettore Gianmario Verona. “Se infatti la gestione sanitaria è l’aspetto più importante nella fase acuta, è nella Fase 2 che diventa di fondamentale importanza il contributo di ricerca che possono dare le scienze sociali”, conclude. “La nascita di questo Laboratorio mette in evidenza la rilevanza della ricerca Bocconi sulle politiche di supporto alla gestione della crisi e la sua grande interdisciplinarietà”, aggiunge Jêrome Adda, prorettore per la ricerca.

Coronavirus blocca clownterapia, nasi rossi approdano su web – Fa parte della campagna l’iniziativa ’30 Minuti di sorrisi’, un servizio gratuito di videochiamate, prenotabile, scegliendo giorno e ora, per giocare, ridere e stare in compagnia anche a distanza. Il servizio (riservato a bambini ricoverati, in cura domiciliare e in case di accoglienza) è disponibile due giorni a settimana.

Fase 2: sì della Camera a messe dopo accordo con Cei – La Camera ha approvato con soli 4 astenuti un emendamento che permette la ripresa delle Messe dopo un accordo con la Cei sulla sicurezza durante le celebrazioni religiose. L’emendamento, con una riformulazione, è stato presentato da Stefano Ceccanti (Pd), De Filippo (Iv) e Roberto Occhiuto (Fi).

Il decreto inserisce la sospensione delle “cerimonie civili e religiose tra le attività che il governo può decidere per contrastare il coronavirus” ma aggiunge però la previsione che il governo debba procedere anche “all’ adozione di protocolli sanitari, adottati di intesa con la Chiesa cattolica e con le confessioni religiose diverse dalla cattolica, per la definizione delle misure necessarie ai fini dello svolgimento delle funzioni religiose in condizioni di sicurezza”. Durante il dibattito la Lega, con Alessandro Pagano, e Fdi hanno criticato questa soluzione perché non prevedeva una data certa per la ripresa delle Messe e avevano proposto propri emendamenti per far riprendere subito le Messe. Poi però anche Lega e Fdi hanno votato questa soluzione.

Fase 2: Meloni, bocciato emendamento Fdi per messe subito  – “Bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto-legge sul lockdown che avrebbe consentito di far ripartire, subito e con una data certa, le messe e le celebrazioni religiose con la presenza di fedeli nel rispetto delle norme anti-contagio, quindi con i dovuti distanziamenti. Abbiamo rifiutato la riformulazione del Governo, che ha tentato di imporre a tutti l’emendamento del Pd: crediamo che non si possa assolutamente prescindere da una indicazione certa almeno sulla tempistica delle riaperture, e derogare a questo principio significa continuare a consentire al Governo piena discrezionalità nel rispetto di un diritto inviolabile sancito dalla Costituzione. Dispiace che il Parlamento abbia preferito una formulazione che, tradotta, vuol dire attendere che Conte ‘consenta’ ai fedeli di essere tali”. È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni

Decreto legge maggio: ecobonus per spese dal 1 luglio a fine 2021. Sconto fattura e cessione credito. 90% detrazione polizze sisma  – Chi sceglie di ristrutturare casa, migliorando l’efficienza energetica o la resistenza antisismica, potrà usufruire di un ‘superbonus’ al 110%, per i lavori avviati dal 1 luglio di quest’anno fino alla fine del 2021. Lo prevede la bozza della norma messa a punto da Fraccaro per il decreto maggio. Gli interventi di isolamento termico o di sostituzione degli impianti di riscaldamento dei condomini ‘traineranno’ anche altri interventi coperti dall’ecobonus fino al 110% (ora vanno dal 50% al 65%, o all’85% per i condomini). Lo stesso vale per interventi che migliorano la classe antisismica: in più per chi stipula una polizza per proteggere la casa dai danni di un terremoto la detrazione passa dal 19% al 90%. Il superbonus spetta anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Sale al 110% il bonus facciate se con miglioramento energetico o antisismico (per lavori da inizio 2020 a fine 2021). C’è anche la possibilità, estesa, di chiedere lo sconto in fattura o di cedere il credito d’imposta alle banche o a intermediari finanziari (dal 1 gennaio 2020).

Coronavirus: edizione online e social per Cantine Aperte. Degustazioni e brindisi in diretta per il 30 e 31 maggio  – Edizione speciale a fine maggio per “Cantine Aperte” con una proposta “smart, social e online” in attesa di accogliere nuovamente i turisti nei luoghi di produzione una volta superata l’emergenza coronavirus. #CantineAperteInsieme del weekend del 30-31 maggio, organizzata dal Movimento Turismo del Vino (oltre 800 cantine italiane), prevede degustazioni in diretta e brindisi social e la condivisione di foto e video. L’iniziativa, interpretata anche come campagna social, consentirà di annunciare i prossimi appuntamenti di Cantine Aperte nell’autunno 2020 e permetterà ugualmente ai winelovers di degustare i loro vini preferiti direttamente a casa grazie alla piattaforma “iorestoacasa.delivery, “progetto senza fini di lucro nato per aiutare a ridurre il più possibile gli spostamenti e permettere alle realtà produttive di raggiungere i propri clienti con i propri vini e i propri pacchetti esperienziali”. “In questo periodo di stand-by delle attività enoturistiche – afferma il presidente del Movimento Turismo del Vino Nicola D’Auria – abbiamo continuato a lavorare per progettare quello che deve essere il futuro del nostro settore, curando le attività digitali sul web e la raccolta e lo studio dei dati del recente passato così da avere nuovo slancio per le attività future una volta passata l’emergenza

Coronavirus: Richeldi,tra 2 settimane vedremo come va Fase 2 . Come ci comportiamo oggi determinerà la situazione  – “Non abbiamo ancora riscontri su come sta andando questa fase 2, servono un paio di settimane prima che si vedano i contagi”. Quel che è certo è che “come ci stiamo comportando oggi è il determinante di quale sarà la situazione tra un paio di settimane. Ricordiamo l’importanza di attenersi alle precauzioni, perché avrà un’influenza sulla situazione economica”. Lo ha spiegato Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza Covid del Governo, direttore di pneumologia del Policlinico Gemelli Irccs di Roma. Per capire come starà andando la fase 2, bisognerà considerare soprattutto 3 parametri principali, il cui andamento determinerà se allentare ancora o stringere le misure: “l’R con T, o indice di trasmissione, che deve essere non solo sotto 1, ma il più basso possibile; la segnalazione di focolai sul territorio e, infine, l’andamento nei covid hospital e negli ospedali, che ci diranno se il numero dei casi continua a calare come dovrebbe, o se dovesse aumentare”.

Fase 2: Sileri, test ematici e tamponi devono andare insieme . Esami sierologici partono prossima settimana   – Nella fase 2 l’effettuazione di test sierologici e tamponi “devono andare insieme”. Lo ha detto il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri . “Abbiamo già effettuato oltre 2,5 milioni di tamponi. Quanto alla campagna di test sierologici, alcune Regioni hanno già iniziato a farli mentre la campagna nazionale su 150mila cittadini partirà dalla prossima settimana. Meglio aspettare qualche giorno in più – ha concluso – se non si hanno anche i tamponi pronti”.

Fraccaro, superbonus edilizia al 110%, è svolta. Per interventi di efficienza energetica e adeguamento sismico  – “L’Italia deve ripartire con un nuovo approccio economico basato sulla sostenibilità ambientale. Nel decreto maggio ho proposto di inserire un Superbonus pari al 110%, sia per gli interventi di efficienza energetica che di adeguamento sismico. Rappresenta una svolta storica”. Lo dichiara il sottosegretario Riccardo Fraccaro. “L’ecobonus passa dal 65 al 110%”, con “una detrazione superiore all’importo speso”. Sarà possibile ottenere “lo sconto in fattura e cedere la detrazione fiscale all’impresa”. Varrà per installare pannelli fotovoltaici.

Confindustria ribadisce,indennizzi e non prestiti. Stirpe preannuncia linea. Allineare divieto licenziamenti a Cig  – È in corso l’incontro in videoconferenza del governo con i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Confimi, Confprofessioni, Ance. La riunione serve a fare un punto sul decreto di maggio con le misure di sostegno alle imprese per far fronte all’emergenza Coronavirus. L’incontro è stato aperto dai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, è atteso il premier Giuseppe Conte.

La dg di Confindustria, Marcella Panucci, questa mattina, in videoconferenza, per la serie di confronti avviati dal Governo in vista del varo del decreto di maggio su nuove misure economiche per far fronte all’emergenza Coronavirus.

La posizione degli industriali è stata intanto ribadita dal vicepresidente Maurizio Stirpe che manterrà la delicata delega alle relazioni industriali con la prossima presidenza di Carlo Bonomi: “Le imprese hanno bisogno di indennizzi e non di prestiti”, sottolinea Stirpe ribadendo la linea preannunciata dal presidente designato di via dell’Astronomia. E aggiunge: “I soldi a pioggia con una logica assistenziale non funzionano. C’è stata finora una visione di brevissimo periodo. E’ importante calibrare bene gli interventi: il virus ha provocato effetti simmetrici tra i Paesi ma le scelte su come reagire provocheranno situazioni asimmetriche, con i Paesi forti che lo saranno ancora di più e i deboli che diventeranno ancora più deboli”. Un tema sul tavolo del confronto è il divieto di licenziare che per gli industriali che “dovrebbe essere allineato alla cassa integrazione”.

Conte, riaperture prima se dati sono ok. In dl maggio eco-ristrutturazioni degli immobili a costo zero – Si è in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture per altre attività commerciali con differenziazioni geografiche, come richiesto da alcune Regioni, in presenza di un protocollo di sicurezza. Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista al Fatto Quotidiano in cui annuncia che il decreto maggio conterrà, fra l’altro, le eco-ristrutturazioni degli immobili ‘a costo zero’ attraverso il credito di imposta.

Per quanto riguarda la ripartenza dello sport, c’è l’intenzione di convocare Federcalcio e altre federazioni per un quadro condiviso. Sull’economia il premier ammette che, con la caduta del Pil, gli effetti saranno molto dolorosi. E’ anche per questo, aggiunge, che si sono varate una manovra da 25 miliardi e ora un’altra da 55: “E’ l’intervento più poderoso degli ultimi anni”.

Bellanova, no regolarizzazione?Rifletto su dimissioni .’Non è battaglia per consenso.Non sono qui per fare tappezzeria’  –  Quella sulla regolarizzazione “non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria”. Lo ha detto la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova ed ha aggiunto che “Tra le persone c’è diffidenza perché per anni si è fatta passare l’idea che i diversi sono i nemici e che gli immigrati vengono qui a toglierci il lavoro. Sono invece fondamentali per portare avanti alcune attività, non solo in agricoltura dove rischiamo sperperi enormi per la mancata raccolta, ma anche le badanti che assistono tante persone anziane”.

“Puntiamo – ha proseguito la ministra – a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole”. Bellanova non si è espressa sulle stime che parlano di 600mila persone interessate da un provvedimento di emersione dal lavoro nero. “Non sono in grado di dirlo, si tratta di chi può avere un contratto. Partiamo dai lavoratori nei campi, altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi, e dalle badanti”.

Lamorgese, su regolarizzazione condivisione di fondo Anche italiani. Esigenze salute. Spero ok a testo in prossime ore – Sull’emersione dei lavoratori in nero c’è “una condivisione di fondo. Ieri abbiamo avuto degli incontri. Riguarderà anche tanti italiani oltre che gli stranieri. C’è la necessità di far emergere questi lavoratori non solo per garantire i diritti delle persone, ma anche per esigenze di sicurezza sanitaria che in questo momento sono necessarie. Stiamo lavorando e spero che nelle prossime ore si riesca ad arrivare ad un testo definito”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.

“Gli italiani hanno dimostrato grande senso di responsabilità” in questi primi giorni di Fase 2. “Dopo settimane di chiusura si poteva pensare a qualche comportamento non proprio in linea con le prescrizioni, cosa che non c’è stata e quindi sono soddisfatta. I controlli sono stati numerosi mentre le persone sanzionate sono state in un numero davvero limitato”. “Serve verificare – ha spiegato Lamorgese – aspetti specifici: l’assembramento ed il distanziamento sociale, nella consapevolezza che non devono esserci comportamenti irresponsabili e per ora non ci sono stati”.

Coronavirus: America Latina,15.000 morti. Brasile il Paese con il maggior numero di morti a quota 7.921- Oltre 15.000 persone sono morte a causa del coronavirus in America Latina e ai Caraibi: è quanto emerge da un conteggio dell’agenzia di stampa francese Afp basato su dati ufficiali. l totale dei casi supera quota 282.000. Il Paese con il maggior numero di morti è il Brasile a quota 7.921 a fronte di 114.715 casi, seguito dal Messico con 2.271 decessi e dall’Ecuador con 1.569 morti.

 

Già il 18 maggio potrebbero riaprire una serie di attività la cui ripartenza era stata prevista per l’inizio di giugno, come bar, ristoranti e parrucchieri. I dati della Protezione Civile confermano la discesa della diffusione del virus – con l’incremento dei contagiati totali mai così basso dal 10 marzo – e il governo valuta la possibilità che si possa accelerare ulteriormente il percorso della ripresa. Con un punto fermo, però, nonostante la pressione dei governatori: si procederà con la massima cautela e prudenza, con un approccio differenziato a seconda della situazione in cui ogni Regione si troverà nel momento in cui andranno rivalutate le misure contenute nel Dpcm. I dati dicono che il rapporto tra tamponi fatti e contagiati trovati è il più basso dal 10 marzo, di fatto l’inizio del lockdown: un positivo per ogni 51 tamponi circa, tenendo a mente però che oltre il 40% dei test effettuati sono ripetuti (secondo o terzo tampone od oltre) e non nuovi casi (oggi 58% nuovi testati e 42% ripetuti).

Resta la flessione costante della curva pandemica nel Paese con un calo netto dei malati nelle 4 regioni più colpite: 215 in meno in Lombardia, -239 in Piemonte, -303 in Emilia-Romagna, -118 in Veneto. Nella stessa Lombardia si registra però ancora il 46,5% dei nuovi contagi: 500 su un totale di 1.075 in Italia, segno che l’epicentro è sempre lì. Ma il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala afferma che “il tasso di contagio (R con 0) è inferiore alla media italiana, 0,75 rispetto a 0,80”. Le vittime sono invece arrivate a 29.315, con un incremento di 236 in un giorno anche se in 6 regioni – Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Basilicata e Molise – non si registrano morti nelle ultime 24 ore. Ancora una conferma che ci sono diverse Italia nell’emergenza.

E’ per questo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito che “fino al 17 maggio saranno in vigore le misure contenute nell’ultimo Dpcm”. In un’intervista ad Affaritaliani ha però ribadito la disponibilità del governo a valutare. “Non ignoro le richieste di alcune Regioni e di alcune categorie di anticipare l’apertura delle rispettive attività. Siamo al lavoro anche per questo”.

Il pressing dei governatori, d’altronde, è continuo. “Se tutto andrà come ci auguriamo – dice il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini – i tempi previsti per bar, ristoranti e parrucchieri potrebbero essere anticipati” dal 1 giugno al 18 maggio. Il presidente del Veneto Luca Zaia parla invece di anticipare alcune misure ancora prima del 18. “Con il governo stiamo lavorando all’ipotesi – dice – Ci sono categorie come parrucchieri, estetiste e negozianti ancora chiuse”. L’idea del governo sarebbe di alleggerire le misure anche prima dei tempi previsti, ma con una differenziazione a livello regionale in base a quelli che saranno i dati aggregati: più basso sarà l’indice di rischio più sarà possibile aprire. Ma poiché è evidente che i numeri non saranno uguali in tutta Italia, è altrettanto chiaro che bisognerà procedere in maniera differenziata. Su bar, ristoranti, parrucchieri e, anche, sugli spostamenti per raggiungere le seconde case fuori dalla Regione di residenza. Ad oggi, ad esempio, muoversi dalla Campania alla Basilicata è molto meno a rischio che consentire uno spostamento tra la Lombardia e il Piemonte e la Liguria. Decisioni che comunque non riguardano l’immediato e che terranno anche conto del nuovo report che il coordinatore della task force Vittorio Colao dovrebbe consegnare al premier la prossima settimana: gli esperti stanno ascoltando vari soggetti economici – dalle pmi alle banche fino alle categorie che non hanno potuto ripartire all’inizio della Fase 2 – per capire come rimodulare le misure e intervenire in quei settori ancora fermi, verificare cosa non funziona. Scelte da fare con la massima prudenza perché il rischio è di tornare indietro. E finire come ipotizza una ricerca dell’Imperial College di Londra: se la fase 2 dovesse produrre un aumento della mobilità delle persone compreso tra il 20 e il 40% rispetto alle settimane di lockdown più severo, l’Italia rischia tra 3mila e 23mila morti in più.

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Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.