A24 e A25: un commissario in più… per scansare i problemi?

Autostrade A24 e A25. La De Micheli si inventa anche il terzo commissario. Intanto i cantieri restano fermi e si rischia un nuovo caro-pedaggi.

La ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, col Dl Rilancio (Art. 206) vuole ottenere la nomina di un terzo commissario per gestire direttamente i 2 miliardi di euro di contributi pubblici per la messa in sicurezza antisismica di A24 e A25, cancellando quanto previsto dalla L. 228 del 2012. Un intervento che viene accolto con qualche imbarazzo (ma nessuna eccessiva levata di scudi) dai parlamentari abruzzesi, e che pure desta qualche perplessità, in quanto sulle autostrade tra l’Abruzzo e Roma sono già operativi, con tanto di uffici, personale e dotazione finanziaria altri due commissari. Il primo è il prof. Gisonni, che per conto di tre ministeri (compreso quello della De Micheli) deve già mettere in sicurezza il sistema Gran Sasso. Il secondo è l’organo Commissariale della Presidenza del Consiglio dei Ministri insediato con sentenza del Consiglio di Stato, e che deve dare esecuzione ad una sentenza passata in giudicato che dispone che i lavori di sicurezza antisismica vadano inseriti nel Piano Economico Finanziario tra Strada dei Parchi e il Ministero della De Micheli stessa.

Insomma nello stesso Governo (e persino nello stesso dicastero) quando due commissari già lavorano… ne serve anche un terzo, che costerà 60 milioni l’anno.

Il tutto mentre i cantieri restano fermi, i pedaggi rischiano nuovi rincari, e non c’è alcun accordo tra Ministero e Concessionaria sul da farsi.

Nella prima Repubblica, quando si voleva scansare un problema si nominava una commissione per insabbiarlo. Nella terza le cose sono cambiate: siccome un commissario magari risolve il problema, allora… è meglio nominarne tre.

IL SERVIZIO DEL TG8

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.