Voleva solo fare una passeggiata: così ha giustificato il suo allontanamento dai domiciliari il giovane accusato di avere aiutato o istigato al suicidio lo studente di Lanciano Andrea Prospero
Per l’accusato, che si trovava agli arresti domiciliari ed era uscito di casa senza autorizzazione, è scattata automaticamente l’evasione. La vicenda risale al mese di giugno ed è riportata nelle carte dell’inchiesta e dal quotidiano il Centro.
Il giovane studente universitario Andrea Prospero, originario di Lanciano, venne trovato senza vita in un stanza in affitto a Perugia, città in cui si trovava ragioni di studio. La morte, causata da un mix di farmaci e droga, era stata vissuta in diretta in chat con il 18enne romano ai domiciliari nella casa in cui viveva con i genitori. Il suo allontanamento temporaneo dalla casa è stato spiegato con difficoltà nella convivenza con la famiglia, tanto che è stato trasferito altrove senza subire alcun aggravamento della misura cautelare.