La Polizia ha arrestato un 50enne pescarese in flagranza dei reati di estorsione e usura ai danni di due commercianti stranieri; l’uomo aveva con sé anche 55 grammi cocaina, destinata allo spaccio
L’operazione, svolta dalla Squadra Mobile, arriva al termine di un’attività investigativa, nata dalla decisione di due cittadini stranieri, entrambi esercenti di attività di commercio in centro a Pescara, di rivolgersi alla Polizia a seguito delle vessazioni subite da un uomo del posto.
Il 50enne pescarese, a seguito di prestiti elargiti ai due commercianti, rispettivamente di 6.000 e 15.000 euro, aveva iniziato a pretendere la restituzione di importi ulteriori e sempre maggiori rispetto al capitale, peraltro già restituito dai due stranieri, che sono stati anche picchiati e hanno subito il danneggiamento dei propri locali.
Per avvalorare le sue richieste, l’arrestato, che non risulta essere autore di altri reati di particolare gravità, si è presentato alle sue vittime come un personaggio di grossa caratura criminale, utilizzando violenza e minacce gravi, estese anche alle rispettive famiglie dei due commercianti: atteggiamenti che, uniti alle difficoltà linguistiche e culturali dei cittadini stranieri, avevano indotto i due malcapitati persino a evitare di recarsi in ospedale per sottoporsi alle cure necessarie, dopo le lesioni subite.
Le vittime avrebbero quindi versato all’uomo diverse migliaia di euro in più rispetto al debito originario. La situazione si è protratta per quasi un anno, fino a quando i due uomini non sono più stati in grado di far fronte alle continue richieste del loro aguzzino e hanno finalmente deciso di rivolgersi al personale della Polizia di Stato che, dopo appena cinque giorni, è riuscito a trarre in arresto l’indagato.
Quest’ultimo, presentatosi nel negozio di una delle vittime per pretendere ben 44.000 euro e minacciando pesanti ripercussioni nel caso di un mancato pagamento, è stato colto sul fatto e arrestato dagli investigatori della Squadra Mobile, che lo hanno anche trovato in possesso di una somma di denaro, appena estorta a uno degli stranieri.
La successiva perquisizione nell’abitazione del 50enne finito in manette ha permesso di rinvenire appunti manoscritti verosimilmente riconducibili all’attività usuraria ed estorsiva dell’uomo, oltre a 14.000 euro in contanti di cui l’indagato, privo di attività lavorativa, non è riuscito a spiegare la provenienza, e 55 grammi di cocaina, conservati all’interno di una cassaforte.
Il pescarese è stato quindi arrestato in flagranza e in sede di convalida la Procura della Repubblica di Pescara ha chiesto e ottenuto dal GIP che per lo stesso fosse disposta la custodia cautelare in carcere.
«Nel rispetto della presunzione d’innocenza, si precisa che le responsabilità per i fatti contestati nell’ordinanza cautelare, seppur basate su elementi considerati gravi al punto da fondare la misura restrittiva della libertà di cui si è detto, devono essere comunque poste al vaglio dell’attività processuale e che l’odierno indagato non può essere ritenuto colpevole fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio», si legge nella nota diffusa dalla Polizia.
