Crisi idrica: in Regione l’intervento dell’Anbi tra analisi e progetti

Dare centralità ai consorzi di bonifica per rispondere alla crisi climatica e alle esigenze di tutela dei territori: l’appello lanciato dal presidente di Anbi e dai presidenti dei consorzi di bonifica abruzzesi che chiedono un confronto con le istituzioni, illustrando anche gli investimenti per il 2025

L’Anbi Abruzzo, l’associazione regionale che riunisce i consorzi di gestione e tutela del territorio delle acque irrigue, è intervenuta all’Emiciclo per affrontare il tema della carenza della risorsa idrica, delle conseguenze dei cambiamenti climatici in Abruzzo e delle sfide che attendono i consorzi di bonifica regionali, a partire dall’efficientamento dei sistemi irrigui e dalle azioni progettuali da mettere in
campo dal 2025.

L’occasione è stata utile anche per aprire un confronto sereno con i massimi esponenti delle istituzioni regionali, con le associazioni di categoria e gli stakeholders del territorio e fare il punto sul ruolo dei Consorzi di bonifica e di irrigazione, enti pubblici economici di autogoverno che svolgono quotidianamente un’attività polifunzionale.

I Consorzi di bonifica oggi programmano, progettano, realizzano e gestiscono opere infrastrutturali per la sicurezza idrogeologica del territorio di loro competenza e forniscono acqua al sistema socioeconomico e alle imprese agricole; sono inoltre fondamentali per la gestione di attività collettive di area vasta e per quella capacità di ascolto del territorio che la loro sussidiarietà consente.

Nell’ultimo decennio gli investimenti realizzati e in corso di ultimazione sul territorio regionale hanno riguardato la manutenzione degli invasi per 33 milioni di euro e la realizzazione di nuovi impianti di irrigazione per 14 milioni. Una fetta di risorse ha riguardato la manutenzione. Per il futuro ammontano a 107 milioni i nuovi investimenti per il 2025.

Il sistema consortile abruzzese opera su 738 mila circa ettari di comprensorio. Erano presenti in conferenza anche i presidenti dei cinque consorzi. I consorzi chiedono di dargli centralità per rispondere alla crisi climatica e alle esigenze di tutela dei territori.