Chieti, clinica odontoiatrica Ud’A: studenti anche dal Medio Oriente

Alla clinica odontoiatrica di Chieti studenti anche da Medio Oriente e da Sud America: «Avanguardia e 10mila prestazioni»

«Tutti i sorrisi bianchi splendenti che vediamo in giro spesso non sono naturali, ma sono dovuti all’odontoiatria restaurativa che ha fatto negli ultimi anni passi da gigante, dal punto di vista delle tecniche e dei materiali utilizzati, e siamo orgogliosi di condividere questi progressi con studenti che arrivano anche dal Medio oriente e dal Sud America». Lo afferma il professor Camillo D’Arcangelo, direttore dell’Unità operativa di Odontoiatria restaurativa, una delle dieci in cui si articola la Clinica odontoiatrica dell’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti.

La struttura è frequentata da 300 studenti per ciascun corso di laurea, tra cui tanti stranieri: garantisce 10mila prestazioni odontoiatriche l’anno, nella sede nel nuovo polo didattico in via dei Vestini 31 a Chieti Scalo. Il direttore sanitario è Sergio Caputi, ex magnifico rettore della d’Annunzio, professore ordinario di Protesi dentaria nei corsi di laurea in Odontoiatria e Igiene dentale, nonché presidente della Fondazione dell’Università Gabriele d’Annunzio e dell’Università telematica Leonardo Da Vinci.
Nell’Unità operativa di Odontoiatria restaurativa si effettuano terapie semplici e complesse, dirette e indirette, è dotata di cinque sezioni e di diversi apparecchi radiografici, di un microscopio operatorio con telecamera integrata per la trasmissione degli interventi clinici in diretta, a scopo didattico e per i corsi di perfezionamento. L’attività clinico-assistenziale è svolta da vari odontoiatri, supportata da assistenti alla poltrona ed è articolata sulla base di appuntamenti programmati.

«L’odontoiatria restaurativa», prosegue il professore che ha fatto a Chieti tutta la sua carriera, «deriva dalla vecchia odontoiatria conservativa, che sostanzialmente, semplificando, era quella che si occupava delle otturazioni dei denti, con materiali metallici, quando essi erano cariati. Una svolta è stata poi rappresentata dall’avvento delle tecniche adesive, circa 25 anni fa, con l’utilizzo di nuovi materiali, con maggiore capacità adesiva e questo ha cambiato completamente l’approccio clinico, il livello di  qualità, la resa estetica e la resistenza.
Con l’odontoiatria adesiva oggi non facciamo solo le otturazioni, ma anche i restauri cosiddetti parziali, ad esempio le faccette dentali, o veneers, applicate sopra l’intera superficie esterna del dente per nascondere piccoli difetti, gli intarsi, gli overlay. Di fatto l’odontoiatria restaurativa oggi esegue interventi che una volta erano delegati alla protesica, si è sviluppata di conseguenza
una branca che è l’estetica odontoiatrica. Allargando lo sguardo all’attività della clinica odontoiatrica, l’utenza è molto eterogenea, i pazienti sono sia locali che provenienti da fuori città e da fuori regione: molti arrivano in particolare dalla Puglia e dal Molise.
Ciò che rappresenta per noi un motivo di orgoglio è la buona percentuale di iscritti stranieri, europei ma soprattutto extra europei, tanti arrivano dal Medio Oriente e dal Sud America e ciò conferisce un carattere di internazionalizzazione al nostro corso di laurea ed è per noi docenti l’occasione per confrontarci con culture e approcci all’odontoiatria diversi dal nostro. È infine un motivo di vanto per l’intera università, perché questi studenti da noi formati, porteranno le loro esperienze e competenze maturate in Italia nei loro Paesi», conclude D’Arcangelo.