L’Aquila, sottoservizi: al via lavori nella parte iniziale del Corso

La quota della realizzazione della grande opera dei sottoservizi dell’Aquila sfiora il 65% nella fase del primo stralcio. Lo smart tunnel che tutti i servizi ingloba – dall’acqua all’elettricità fino alla fibra ottica – procede di buona lena.

Anche se non mancano e non sono mancati nei tre anni di lavori rallentamenti e disagi. D’altra parte la certezza assoluta di ciò che s’incontra sottoterra, a qualche metro sotto la pavimentazione della città, si ha soltanto nel momento in cui ci si arriva. Al netto di stop and go dovuti per lo più a ritrovamenti archeologici – essendo L’Aquila una città dalla storia antica e molto stratificata – ora tocca alla parte iniziale di Corso Vittorio Emanuele, quella più vicina alla Fontana luminosa e a cavallo tra piazza Regina Margherita e via Garibaldi, fra l’altro un triangolo popolato da decine di locali, ristoranti e attività commerciali che tentano la sfida del rientro in centro storico dopo il sisma.

A proposito di stop, nel febbraio del 2017 il cantiere aveva subìto proprio qui una interruzione imposta dalla Soprintendenza a causa del ritrovamento di una porzione di una vecchia struttura muraria con setti trasversali. Lo scavo era stato ricoperto e i lavori avevano proseguito altrove, in attesa del via libera da parte della Soprintendenza. Via libero arrivato: ora si può ripartire per realizzare il tunnel che anche in questa porzione di centro storico porterà, fra le altre cose, anche l’internet di ultima generazione, il 5G.

Allo studio da parte del Comune anche la possibilità di sfruttare l’infrastruttura dei sottoservizi e il 5G per realizzare la videosorveglianza contro furti e vandali. Il tratto del Corso interessato dallo scavo è stato chiuso al traffico veicolare, tuttavia le attività commerciali nella zona sono raggiungibili tramite un corridoio pedonale. Una galleria “invisibile” di oltre 12mila metri frutto di un lavoro forse unico in Italia, che coglie l’occasione del dramma del sisma per migliorare e proteggere i servizi cittadini, con infrastrutture innovative e sicure finanziata con 40 milioni di fondi pubblici provenienti dalla ricostruzione.

height=315

Marianna Gianforte: