L’Aquila, Accord Phoenix. La difesa dei lavoratori: ‘E’ l’unico investimento in città’

In una lettera unitaria sottoscritta questa mattina durante il consiglio comunale straordinario convocato ad hoc per la vicenda Accord Phoenix, tutti i lavoratori dell’ex polo elettronico dell’Aquila  difendono l’investimento industriale di rifiuti Raee.

“Nel racconto mediatico delle vicende giudiziarie riguardanti alcuni dirigenti dell’Accord Phoenix, i lavoratori e le lavoratrici sono passati in secondo piano”.

In una lettera unitaria sottoscritta questa mattina durante il consiglio comunale straordinario, tutti i lavoratori dell’ex polo elettronico dell’Aquila – i 50 circa riassunti dall’azienda di trattamento dei rifiuti elettronici finita nell’occhio della magistratura – e quelli (un centinaio) in attesa di essere riassunti, difendono l’azienda nata dalle ceneri delle quattro aziende fallite del polo elettronico, e grazie all’investimento dell’imprenditore inglese Ravi Shankar. AL di là dell’inchiesta giudiziaria (e i lavoratori ribadiscono piena fiducia nella magistratura e sperano in una rapida conclusione dell’iter giudiziario) “è bene ricordare che l’unico vero insediamento industriale che c’è stato all’Aquila negli ultimi anni è stato frutto – scrivono – della caparbietà soprattutto degli ex dipendenti delle quattro aziende”. Che sono, lo ricordiamo, Finmek Solution, Fida, Intercompel e P&A Service, “Un bacino di risorse professionali – prosegue la lettera – a cui Accord ha in larga parte attinto, rispettando gli accordi presi nei tavoli istituzionali e a cui noi lavoratori siamo convinti si possa ancora attingere”. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza dell’Aquila avevano dato esecuzione due settimane fa a un sequestro preventivo per 5 milioni di euro, i fondi fin qui trasferiti da Invitalia, nei confronti della società e di tre persone – Francesco Baldarelli, Ravi Shankar e Luigi Ademo Pezzoni – accusate del reato di indebita percezione di contributi statali. Intanto l’azienda ha disertato il consiglio comunale straordinario convocato per questa mattina su richiesta del consigliere dell’Idv Lelio De Santis.

Il Consiglio comunale approva un documento sulla vicenda dell’Accord Phoenix, con un ordine del giorno che “impegna il sindaco e il presidente del Consiglio comunale ad assumere informazioni circa l’utilizzo dei fondi già erogati, gli investimenti previsti e le assunzioni da completare”. Assunte le informazioni presso la proprietà dell’azienda, il documento chiede agli amministratori di riferire in aula. L’ordine del giorno ha avuto 17 voti favorevoli; si sono astenuti i gruppi Pd, il Passo Possibile, Socialisti democratici e Articolo 1.

“Va ritenuto che la salvaguardia degli occupati attuali e di coloro che, così come previsto dagli accordi stipulati, sono ancora in attesa di essere rioccupati sia prioritaria”.

Il documento impegna inoltre il sindaco a inserire “di concerto con l’assessore alle Attività produttive, nel prossimo bilancio di previsione le linee di indirizzo per i progetti da presentare a valere sui fondi Restart del 4%”.

Mi preme sottolineare che questa non è un’aula di tribunale – ha affermato in apertura dei lavori il presidente dell’assise, Roberto Tinari – il Consiglio di oggi ha come unico e principale scopo quello di offrire senza paura alla città, ai presenti, ai lavoratori, ai sindacati, alle parti sociali la possibilità di un confronto aperto, leale e costruttivo. Un confronto che possa fare chiarezza e anche rassicurare, spero,  sul futuro dei cinquanta dipendenti, assunti e di quelli ancora in attesa, della Accord Phoenix che rischiano di ritrovarsi senza più un posto di lavoro, in una città che suo malgrado tenta con ogni forza di ripartire e di rilanciare il suo capitale umano.

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