Un giochetto all’italiana, in pieno stile totòtruffa: il meccanismo fraudolento scoperto dalla Guardia di Finanza di Vasto ha portato alla denuncia di 45 persone e al sequestro 162 immobili e 50 conti correnti. Funzionava così: una quarantina di persone del vastese, anche coppie di coniugi, e cinque di Lanciano, tutti da anni residenti all’estero, appena compiuti i 65 anni tornavano in Patria. Si trattenevano giusto il tempo per riottenere la residenza e arrivare così a percepire l’agognato assegno sociale italiano, che per quanto misero sia evidentemente fa più gola del corrispettivo argentino, brasiliano o dominicano. Poi il ritorno in America Latina, e chi s’è visto s’è visto. La pensione però la vedevano, e qualcuno addirittura la vedeva doppio, percependola sia dal paese adottivo che dall’Inps italiana, che con inusitata efficienza la spediva, oltreconfine, pure ai morti. Tutto possibile, almeno fino al 2009, quando anziché ai fatidici 183 giorni per ottenere la residenza la legge ha aggiunto 10 anni per ottenere la pensione. Ma intanto il danno è stato fatto: indebita percezione di assegni sociali per 1 milione e mezzo di euro.

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