“Chiedo che la Procura indaghi per verificare se nella discarica di Grasciano possano essere stati conferiti in passato rifiuti pericolosi. Vogliamo dei carotaggi. Non per avere conferme, ma solo per fugare ogni dubbio” per questo motivo Domenico Daniele rappresentante della RSU Sogesa ha presentato un esposto alla procura di Teramo, chiedendo di verificare la presenza di materiali tossici portati dai rifiuti scaricati alcuni anni fa in discarica. Un’istanza che getta nuove ombre sulla provenienza dei materiali che già nel 2010 furono oggetto di indagine, con quattro persone iscritte nel registro degli indagati per reati amministrativi e traffico illecito di rifiuti. Il pm di quegli anni titolare dell’inchiesta Roberto D’Avolio aveva rilevato reati ambientali, riguardanti in particolare il traffico di rifiuti provenienti da altre regioni come la Campania che sarebbero stati smaltiti dell’impianto di Grasciano senza le autorizzazioni necessarie. L’indagine era partita su segnalazione di alcuni reati ambientali in particolare rifiuti stoccati in aree che non avrebbero potuto accogliere e perdite di pergolato. Tra le società che tra il 2006 e 2007 conferirono i rifiuti in questione nell’impianto Cirsu vi era anche la DANECO, di recente finita in una maxi indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Milano accusata di truffa corruzione e traffico illecito di rifiuti. Proprio la recente inchiesta milanese ha spinto Daniele che all’epoca dei fatti era addetto all’impianto del Cirsu a presentare l’istanza alla procura, affinché vengano eseguite dell’analisi per verificare la tipologia di rifiuti stoccati circa sette anni fa.

{avsplayer videoid=9099}