video » Tangenti, arrestato l’assessore regionale Luigi De Fanis con la segretaria, “Champagne con la carta della Regione”. La denuncia di un imprenditore. L’avvocato di De Fanis: “Il mio assistito non ha mai preso tangenti”

de fanisAlle prime luci dell’alba il personale del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Chieti, su disposizione del Gip del Tribunale di Pescara Mariacarla Sacco, ha dato esecuzione a 4 misure cautelari: due arresti domiciliari e due obblighi di dimora. Le misure sono state applicate nei confronti dell’assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis, della sua segretaria particolare e di due dipendenti della Regione Abruzzo. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato. L’indagine, coordinata dal Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Pescara Federico De Siervo e dal Sostituto Procuratore Giuseppe Bellelli, mira a far luce sulle modalità di erogazione dei contributi regionali in base alla Legge Regionale n.43/73 che disciplina l’organizzazione, l’adesione, e la partecipazione a convegni, ed altre manifestazioni culturali. 
Le indagini hanno preso il via da una denuncia di un imprenditore, Andrea Mascitti, che si è rivolto al Corpo Forestale dello Stato dopo le continue richieste di denaro a lui fatte da parte dell’assessore competente in cambio della erogazione di fondi per l’organizzazione di una manifestazione culturale, il “Nario Nascimbene Award”.
In particolare le indagini dell’operazione, in codice “Vate”, si sono concentrate sull’erogazione di fondi regionali utilizzati per l’organizzazione degli eventi celebrativi dell’anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d’Annunzio. Nel corso delle attività sono emerse inoltre ipotesi di peculato d’uso di beni e risorse della Regione Abruzzo per interessi privati. Un’associazione culturale sarebbe stata utilizzata come “schermo” (Abruzzo Antico) attraverso la complicità di un prestanome. “Era un sistema di cui diversi funzionari dell’ente Regione erano a conoscenza” precisa il gip nell’ordinanza. “Il De Fanis quale pubblico ufficiale avrebbe abusato della qualità di pubblico ufficiale ed arrogandosi illegittimamente il potere decisionale sull’erogazione dei contributi”.

GIP, “PERICOLO DI REITERAZIONE”
Scrive il gip per motivare le esigenze cautelari: “De Fanis risulta dedito a strumentalizzare la propria carica a fini illeciti, predisponendo complesse strategie di procedure amministrative, denotando, pertanto, una pervicace abitualità delittuosa tanto che è altamente probabile che compirà altri reati della stessa specie di quelli posti in essere”.

IL BLITZ

Cinquanta tra Ufficiali ed Agenti del Corpo Forestale dello Stato sono ancora impegnati nelle perquisizioni domiciliari degli indagati e delle sedi della Assessorato alle Politiche Culturali della Regione Abruzzo di L’Aquila e di Pescara; in corso la perquisizione anche della sede dell’Agenzia Regionale per la Promozione Culturale di Sulmona. Sono ancora in corso perquisizioni in diverse località abruzzesi: Guardiagrele, Paglieta, Montazzoli e Vasto. Le indagini sono tutt’ora in corso.

GLI ALTRI INDAGATI
Oltre all’assessore De Fanis è finita agli arresti domiciliari la sua segretaria particolare Lucia Zingariello. All’obbligo di dimora sono invece Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Sulmona/Castel di Sangro, e un imprenditore di Vasto, Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione “Abruzzo Antico” che, si legge nell’ordinanza del gip, era “sostanzialmente gestita dall’assessore De Fanis ed utilizzata quale filtro attraverso cui far transitare le erogazioni dei contributi regionali per gli eventi culturali” . Inoltre, sempre secondo il gip, “Falone, legale rappresentante di Abruzzo Antico ed in questa veste, prestanome del De Fanis, risulta, dedito sistematicamente a concorrere con quest’ultimo nelle condotte illecite; tuttavia Falone, ben potrebbe compiere anche autonomamente analoghi reati, portando ad ulteriori conseguenze delittuose quelli in itinere, con il collaudato sistema dell’associazione Abruzzo Antico attraverso la predisposizione di fatture ‘gonfiate’ finalizzate ad ottenere finanziamenti per le attivita’ culturali e concreto, allo stato, appare il pericolo di inquinamento probatorio, non apparendo Falone occasionale complice, ma concorrente abituale del De Fanis”.

PARLA LA DIFESA DI DE FANIS
“In merito alle notizie apparse su alcuni organi di stampa e riguardanti fatti di rilevanza penale contestati al dottor De Fanis, si precisa che mai alcuna tangente o altra illegittima dazione è stata
percepita dal mio assistito”. Lo scrive il legale di Luigi De Fanis, Domenico Frattura.
“Quanto contestato all’Assessore è infatti frutto di una non corretta ricostruzione dei fatti che verranno chiariti nelle sedi opportune – scrive il legale – Negli ambienti regionali è noto a tutti con quanta parsimonia e oculatezza il dottor De Fanis abbia amministrato il poco denaro a disposizione del suo assessorato; così com’è noto come fosse costume dell’assessore pagare di tasca propria molte delle spese sostenute in relazione allo svolgimento della sua attività istituzionale, senza neppure
chiederne il rimborso. In attesa e nella certezza di poter chiarire ogni addebito, il dottor De Fanis esprime piena fiducia nell’operato della Magistratura.” 

LE INTERCETTAZIONI PUBBLICATE DA REPUBBLICA.IT: “CHAMPAGNE? PAGALO CON LA CARTA DELLA REGIONE”
Dalla Fiera di Torino del maggio scorso, De Fanis chiama la segretaria: “Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne”.
Lucia Zingariello: “Come al solito tu…”
Luigi De Fanis: “E che devo fare amore mio? Mo’ vedo di pagarla con la carta della regione, viene 130 euro la bottiglia…”
Lucia Zingariello: “Eh be’, pagala con quella della regione…”.
Luigi De Fanis: “Eh, a me piace fare così…”.
Lucia Zingariello: “Eh…”.
Luigi De Fanis: “Purtroppo chi nasce signore e dispendioso… è così…”.
Lucia Zingariello: “Scusa ma pagala con quella della regione almeno una volta…”.
Conclude in dialetto abruzzese Luigi De Fanis: “Io e te passem li guai, se stem uniti gli frecliem tutt: quadagnem quindici spende’m venl…”.

LA PRESUNTA RICHIESTA DI TANGENTI
Secondo l’accusa l’assessore De Fanis avrebbe costretto Andrea Mascitti, impegnato nell’organizzazione di un evento culturale nell’ambito del Salone del Libro di Torino del 16-20 maggio 2013, a promettergli indebitamente la somma di circa 1.000-1.150 euro, con la minaccia della mancata elargizione di fondi regionali di cui alla LR n 34/1973. Nello specifico l’assessore De Fanis, “abusando dei propri poteri – si legge nell’ordinanza – attraverso diversi incontri e contatti telefonici avvenuti anche con la Zingariello (segretaria dell’assessore, ndr) poneva Mascitti di fronte alla scelta perentoria di seguire le sue indicazioni oppure rinunciare ad organizzare l’evento, e quindi lo costringeva a promettergli la dazione di circa 1.000-1.150 euro e a rinnovare tale promessa a seguito di presentazione all’associazione “Abruzzo Antico” di fattura gonfiata. Nello specifico la Giammarco, complice consapevole del meccanismo illecito di gestione dei finanziamenti per la cultura, liquidava a favore di suddetta associazione Abruzzo Antico la somma indicata dal Mascitti nella fattura, ed il De Fanis in data 11.9.2013 consegnava a questi un assegno di euro 4.400,55, firmato da Falone, tratto sul c.c. intestato all’associazione chiedendogli di monetizzarlo e di consegnargli la somma pretesa”.
Stando sempre all’accusa, l’assessore De Fanis, agendo in preventivo accordo con Lucia Zingariello, dipendente a tempo determinato della Regione Abruzzo con compiti di segretaria, avrebbe posto l’imprenditore Andrea Mascitti, impegnato nell’organizzazione dell’evento culturale “Mario Nascimbene Award”, “di fronte alla scelta perentoria di seguire le sue indicazioni oppure rinunciare ad organizzare tale evento, e quindi lo costringeva, con la minaccia della mancata elargizione del richiesto contributo regionale, a farsi promettere una dazione di circa 4000 euro”. Sempre secondo l’accusa, l’assessore De Fanis, la sua segretaria Lucia Zingariello, Rosa Giammarco, responsabile per la promozione culturale della Regione Abruzzo, e Ermanno Falone, amministratore dell’associazione “Abruzzo Antico, “associazione di fatto gestita da De Fanis nonche’ destinataria di contributi in base alla legge regionale 43/73 per l’organizzazione dell’evento del Salone del Libro” ponevano in essere “artifizi e raggiri consistiti nel simulare maggiori spese sostenute dall’associazione “Abruzzo Antico” per ottenere un maggior contributo regionale e nello specifico: simulare la spesa di 4400 euro (compreso di IVA) sostenuta nei confronti della Societa’ Italiana di Cultura del Mascitti, mentre il costo reale era di 2.100 euro; simulare una maggiore spesa sostenuta per la stampa degli opuscoli prodotti dalla tipografia Grafidea di Atessa; simulare maggiori spese per il compenso delle due hostess utilizzate per l’evento di Torino, tra l’altro una baby sitter e l’altra amica di Lucia Zingariello”.

“USO PERSONALE DI AUTO DELLA REGIONE”
L’assessore Luigi De Fanis e la sua segretaria Lucia Zingariello sono anche accusati di aver utilizzato un’autovettura intestata alla Regione per due viaggi effettuati nel 2013 a Roma e a Bologna “dissimulando le finalita’ esclusivamente personali e private dei viaggi (raccomandazione del fratello della Zingariello presso la sede delle Poste Italiane a Roma e visita medica di Lucia Zingariello a Bologna) dietro la dichiarata finalita’ istituzionale”. Inoltre, sempre secondo l’accusa, Zingariello, con l’avallo dell’assessore De Fanis, “faceva figurare ripetutamente di essere a lavoro in innumerevoli giorni mentre si trovava altrove per ragioni strettamente personali inducendo cosi’ in errore l’ente pubblico che gli erogava la prestazione professionale”.

IL DENUNCIANTE: SPERO DI ESSERE DI ESEMPIO”
“Spero che la mia denuncia sia d’esempio”. Parla cosi’, in una dichiarazione rilasciata all’Agi, Andrea Mascitti, l’uomo che con la sua segnalazione ha consentito di scoprire un giro di presunte tangenti per la partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali in Abruzzo, in particolare quelle legate alle celebrazioni per l’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio. L’inchiesta, denominata “Il Vate”, e’ culminata stamani con l’arresto, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, posto ai domiciliari. Mascitti e’ presidente della Societa’ italiana di cultura che ha sede a Orsogna (Chieti). “Sulle indagini, ancora in corso – dice l’imprenditore – non posso dire proprio nulla, piu’ in la’, magari, avrei invece desiderio di parlare. Ringrazio la magistratura e il Corpo forestale dello Stato per quello che stanno facendo. E’ una cosa importante. Sono felice. Per fortuna – aggiunge – ci sono persone meravigliose. Spero che il mio gesto serva ad esempio. Mi auguro che certe cose non accadano piu’. Che Italia stiamo vivendo”?, si e’ chiesto infine l’imprenditore. Intanto si e’ appreso che ad incastrare l’assessore De Fanis e gli altri indagati ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche compromettenti

CHI E’ LUIGI DE FANIS
Luigi De Fanis, Pdl, di professione medico ortopedico, e’ nato a Fara San Martino 53 anni fa. Le deleghe di cui si occupa in Regione Abruzzo da gennaio 2011, quando e’ entrato in giunta, sono Beni culturali, Politiche culturali, editoriali e dello spettacolo, Sanita’ veterinaria e sicurezza alimentare, Prevenzione collettiva. E’ anche consigliere comunale ad Atessa, dove e’ stato eletto nella lista civica “Liberatessa” e in questo Comune e’ stato anche assessore alla Sanita’ e all’Ambiente. In Regione e’ stato eletto nel dicembre 2008 (circoscrizione di Chieti). E’ stato sindaco di Montazzoli negli anni ’90 e fino al 2000 assessore della Comunita’ montana Alto Vastese.


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