Storie di donne vessate e perseguitate; storie di uomini, ex compagni, che non si rassegnano e che rendono loro la vita un inferno. Molte di queste storie finiscono in tragedia, altre vengono evitate grazie alla forza che alcune donne trovano di denunciare i propri carcerieri emotivi ma soprattutto grazie al pronto intervento delle forze di polizia ora supportate dalla legge. Esattamente ciò che è accaduto in due distinti casi che hanno portato a due denunce per stalking per altrettanti uomini: un 60 enne e un 45 enne diventati molesti per ex compagne esasperate e pedinate, inseguite e molestate. Sempre la stessa la modalità: sms nel cuore della notte, telefonate a raffica, appostamenti sotto casa oppure sui luoghi di lavoro. Nel primo caso, quello di Francavilla, la prima denuncia alla Questura di Chieti risale al 2011: due anni di inferno interrotti ieri dagli uomini della Polizia intervenuti a fermare l’atteggiamento malato e ossessivo anche grazie alla legge sul femminicidio. Poco diversa l’altra storia: un ex marito che non si rassegna e dopo parecchie denunce per molestie viene lasciato ma non per questo si arrende e comincia a perseguitare la ex moglie. Di certo c’è che ora i due uomini non potranno avvicinare le ex compagne come prevede la legge in materia di stalking e come ha disposto il Gip del Tribunale di Chieti che ha emesso la doppia ordinanza. Come non andare con la memoria al duplice delitto di Pescina dove per mano di un ex marito sono morte, nel parcheggio di un discount, mamma e figlia: donne anche loro, uccise senza pietà. Un esempio quello del doppio intervento di qualche ora fa a Chieti che speriamo sia di aiuto a quelle donne che ogni giorno rischiano la morte per mano di un compagno violento e che devono, spesso, solo trovare la forza di denunciarlo.
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