La priorità? Una e una soltanto: il lavoro. Non hanno dubbi i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL annunciando un incontro, per il quale manca solo la data, che terranno la prossima settimana con i quattro candidati alla presidenza della Regione. Hanno preferito attendere l’ultima settimana di campagna elettorale per chiedere questo faccia a faccia volendo prima capire quanto spazio i quattro candidati stessero dando, nei propri programmi, all’emergenza occupazionale.
Per Gianni Di Cesare della CGIL: “Il tempo delle promesse, puntualmente rimaste sulla carta, è finito. Gli impegni disattesi? Talmente tanti ed evidenti da penalizzare, giorno dopo giorno, l’economia di un Abruzzo che ha perso quota e credibilità”.
Di una regione il cui Pil è crollato tornando ai dati del 2008, schiacciata dalla spaventosa crescita delle ore di cassa integrazione e con 63 mila disoccupati senza più età parla Roberto Campo della Uil: “L’unico modo per creare sviluppo e ripresa – commenta Campo – è promuovere occupazione e fare sistema con le risorse di cui la politica abruzzese sembra essersi dimenticata”.
Dopo una breve parentesi, aperta e subito chiusa, sui toni della campagna elettorale “avvelenata e per certi versi poco credibile”, Maurizio Spina della CISL annuncia il documento che i tre sindacati consegneranno nelle mani dei candidati presidente: “Purtroppo in queste sei pagine – dice mostrando il dossier – ci sono solo emergenze, ritardi da colmare, culture da cambiare e riforme da realizzare a riprova del fatto che se i dati occupazionali parlano di disastro la colpa non è solo della crisi internazionale come qualcuno continua a dire”.
Fare sistema, creare lavoro, essere Regione Europea, ricercare alleanze interne e riformare la governance: cinque capitoli per altrettante proposte che CGIL, CISL e UIL chiederanno ai quattro sfidanti per la poltrona di presidente della Regione di commentare e analizzare in un’assemblea, forse pubblica, che ad una settimana dal voto del 25 maggio sarà la cartina tornasole dell’impegno sindacale che i quattro intendono assumersi agli occhi degli abruzzesi.

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