Un Paese che garantisce il troppo a pochi e non è in grado di assicurare il necessario a tutti, non è un Paese giusto. Ormai il malcontento dei cittadini è incontenibile. Si protesta, si scende in piazza, spinti spesso dalla disperazione ma anche dalla consapevolezza che, così, in Italia, non si può andare avanti. Occorre però avere un obiettivo e un piano, dicono i sindacati, di Cgil, Cisl e Uil che torneranno a manifestare in piazza a Pescara, sabato prossimo, a partire dalle ore 10.00. Sono attese oltre 5.000 persone da tutta la regione, per il corteo che dalla stazione vecchia sfilerà per la città fino a piazza Sacro Cuore. Meno tasse per lavoratori e pensionati, difesa del lavoro, investimenti, attenzione al sociale. Sono le richieste di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo che dicono no ai tagli previsti dalla legge di stabilità e che presenteranno e sosterranno le proprie proposte di modifica del testo in discussione alla Camera. I motivi della mobilitazione regionale sono stati illustrati, questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, da Gianni Di Cesare, segretario regionale Cgil, Maurizio Spina, segretario regionale Cisl, Roberto Campo, segretario regionale Uil. Nello specifico, i sindacati chiedono l’aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti e per i pensionati nel 2014, la definizione di una norma che destini automaticamente le risorse provenienti dalla evasione fiscale, dalla spending review e dalle rendite finanziarie, attraverso un sistematico aumento delle detrazioni per lavoratori e pensionati, la riapertura della contrattazione nei settori pubblici, il finanziamento della Cig e dei contratti di solidarietà, la rivalutazione delle pensioni, nuove politiche industriali, l’attuazione degli investimenti, le politiche sociali.

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