E’ un anno che vale 700 milioni. Alla Sevel di Piazzano di Atessa, la più grande fabbrica della Regione, i cancelli si sono riaperti questa mattina con le aspettative che siano i fatti a suffragare i piani e gli investimenti annunciati da Marchionne per l’ulteriore rilancio dello stabilimento Fiat che in Italia ha attraversato finora con meno difficoltà il guado della crisi.
Anche le previsioni sorridono al “Ducato”, che nel 2014 dovrebbe superare la già confortante produzione dell’anno appena terminato, oltre quota 200mila veicoli. Il che significa, oltre che un restyling massiccio del modello e della produzione che Fiat sosterrà con un investimento da 700 milioni, fabbisogni lavorativi in più in termini di turni e di personale. Una fase su cui resta alta l’attenzione dei sindacati, e che necessita, come già segnalato -non soltanto dal management del gruppo- di un sostegno da parte delle istituzioni sul fronte delle infrastrutture. Mentre è al via la progettazione per il completamento della Fondovalle Sangro, atteso da anni, i riflettori sono puntati sul decollo del campus automotive e sugli interventi per i porti di Vasto ed Ortona, opere indispensabili alla competitività e all’ulteriore crescita della Sevel, e delle altre multinazionali insediate nel Chietino come la Honda e la Denso, che –anche con il pagamento finora di costi occupazionali non indifferenti, e con la perdurante crisi nera dell’indotto- guardano al 2014 come all’anno di svolta. Alle condizioni però… di cui sopra.
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