video » Scandalo Bussi, porte chiuse al processo

bonifica bussiUn circolo mediatico giudiziario che rischia d’inficiare il regolare svolgimento del processo. Questa la motivazione che ha spinto questa mattina le difese degli imputati per la discarica dei veleni di Bussi, in Corte d’Assise a Chieti, a richiedere al giudice Spiniello l’esclusione di telecamere e taccuini dall’aula. Come se i giornalisti avessero la pretesa di entrare nel merito del procedimento, quando in realtà non hanno fatto altro che dare conto all’opinione pubblica delle inquietanti conlcusioni dell’ Istituto Superiore di Sanità che ha parlato di acqua contaminata somministrata per anni ad una comunità di circa 700 mila persone. Tuttavia, dopo  una breve camera di consiglio il giudice ha deciso di accogliere questa richiesta dando prevalenza alle regole imposte dai riti alternativi, ai quali sono sottoposti gli imputati e che non prevedono udienze pubbliche, piuttosto che a quelle della Corte d’Assise che dispone, al contrario, la più totale apertura del procedimento. Contestualmente é stata rigettata la richiesta, sempre delle difese, di eslcudere dall’elenco delle parti civili la Solvay, indagata per un’inchiesta parallela, richiesta, questa, rigettata. Si é poi proceduto con la deposizione di due dei circa 20 imputati. In particolare é stato ascoltato l’ingegnere Luigi Guarracino, dal 1997 al 2000, direttore dell’Ausimont-Montedison. Guarracino ha sostanzialmente dichiarato di aver segnalato la presenza di sostanze tossiche nella discarica e di aver regolarmente denunciato la situazione invitando le autorità competenti, in primisi il Comune di Bussi, ad avviare una conferenza dei servizi per affrontare la questione. La conferenza si svolse soltanto un anno più tardi quando ormai lui non era più direttore ausimont. Subito dopo é stata la volta di Maurizio Piazzardi, il perito chimico incaricato dalla Montedison di svolgere delle analisi in determinati punti indicati dalla stessa Montedison, tra questi non c’era l’area incriminata della discarica dei veleni. In ogni caso le analisi hanno evidenziato la presenza di mercurio di molto superiore ai limiti consentiti e Piazzardi si é limitato a consegnare ai committenti la relazione. L’udienza é stata aggiornata al 4 aprile, quattro giorni dopo l’attesa decisione della Corte d’appello a l’Aquila sulla richiesta di ricusazione del giudice Spiniello avanzata dalle difese in merito a presunte dichiarazioni che il giudice avrebbe rilasciato e che avrebbero sollevato dubbi sulla sua imparzialità.


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