video » Sanità – La scure della mobilità passiva

ospedalepeAmmesso (e sicuramente non concesso) che il diritto alla salute possa risolversi nelle cifre, nel balletto innescatosi sui numeri della sanità abruzzese, ce n’è uno –difficilmente equivocabile- che ne fotografa la recessione: il dato sulla mobilità passiva.
La mobilità passiva non è altro che la misura (e il relativo costo a carico delle nostre tasche), dell’esodo verso altre regioni dei pazienti che potrebbero essere curati in Abruzzo. Solo il segno del calo di una offerta sanitaria regionale devastata dai tagli? E’anche un gran bell’affare per le strutture sanitarie (in gran parte private) che ne beneficiano nelle altre regioni.
A denunciare la deflagrazione del fenomeno negli ultimi anni è stata la CISL Funzione Pubblica, le cui stime sono –per propria ammissione- scarse per difetto. I70 milioni di mobilità passiva “ufficiale”, pur nella loro enormità, rappresentano esclusivamente le somme che si possono portare a compensazione nel credito/debito con le altre Regioni nei bilanci dei prossimi anni. A queste “vanno purtroppo aggiunte altre somme che le ASL pagano direttamente tra loro, come ad esempio quelle relative ai ricoveri e prestazioni dell’area extra ospedaliera residenziale, che non vengono conteggiate tra le cifre oggetto di monitoraggio. Infatti, a tal proposito, altri documenti del Ministero della Salute e del CIPE parlano di oltre 100 milioni di mobilità passiva abruzzese”.
Grazie a questa voragine – afferma la CISL- nel 2012 siamo finiti al penultimo posto avendo oramai alle spalle la sola Calabria e superati da Regioni come la Campania, la Basilicata, la Sicilia e la Sardegna.
E non è assolutamente vero –conclude il sindacato- che il saldo negativo della mobilità non inciderà sui nostri bilanci poiché, “ora che queste cifre saranno contabilizzate nel 2014 verranno, appunto, compensate e quindi sottratte direttamente alla fonte dal Governo al fondo di assegnazione dell’anno di riferimento, destinandoci meno risorse di quelle che ci sarebbero spettate”. A ripianare questa imminente voragine milionaria -prodotta negli anni della gestione commissariale- potranno essere solo altre tasse, oppure altri tagli a servizi e posti letto (e dunque ulteriore mobilità passiva, come un cane che si morde la coda), mentre gongolano le altre regioni.


{avsplayer videoid=10042}

About the Author

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

Be the first to comment on "video » Sanità – La scure della mobilità passiva"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*