video » Rimborsopoli: Chiodi ai giornalisti “Non ho mai lucrato sui soldi pubblici. Non mi dimetto e mi ricandido”

chiodi copiaIl presidente della Regione Gianni Chiodi non ha dubbi sulla sua ricandidatura alla presidenza della Regione alle elezioni di maggio e si e’ dichiarato pronto ad affrontare la campagna elettorale per dire cosa e’ stato fatto per l’Abruzzo durante il suo mandato, in scadenza. Della sua candidatura potrebbe aver parlato anche con Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che ha “sentito in questi giorni”, come ha detto lui stesso incontrando i giornalisti. Chiodi non nasconde che l’inchiesta sui rimborsi in Regione, che lo vede indagato con altre 24 persone, consiglieri e assessori, abbia creato un “problema politico serio, ma possiamo essere fieri” del lavoro svolto, ha detto in conferenza stampa. Parlando per un’ora e venti minuti, il presidente ha cercato di fare chiarezza su tutti gli aspetti che lo riguardano nell’inchiesta della Procura di Pescara, cosi’ come ha fatto ieri in Procura: “Sono stato in silenzio per dieci giorni per rispetto della magistratura ed ho atteso di chiarire prima con i magistrati e solo oggi, all’indomani dell’interrogatorio, autorizzato dalla stessa Procura, sono qui per spiegare agli abruzzesi la mia posizione.” Un Chiodi tranquillo e sereno quello che si presenta agli organi di stampa provenienti da tutta Italia. Carte alla mano illustra tutti gli aspetti che dice di aver ampiamente chiarito ai magistrati titolari dell’indagine, i sostituti procuratori Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli. Si parte dal biglietto aereo per Washington nell’ottobre del 2009 che, secondo l’accusa, la Regione avrebbe pagato anche per la moglie. Si trattava di un invito istituzionale per me e consorte e quindi ne avrebbe avuto diritto: “tuttavia ho deciso di accollare comunque su di me la spesa per mia moglie e ci sono e mail tra me e l’agenzia e fatture a dimostrarlo, compreso il bonifico dal mio conto personale con il quale restituisco i soldi.” Sulla famosa notte all’Hotel Sole, nessun rimborso indebito perchè la ricevuta fiscale specifica per due persone. Sono ancora in corso le verifiche di spesa ed, esaminando le tabelle di missione, stanno emergendo anche rimborsi inferiori. C’é poi l’ipotesi di reato più grave: peculato e truffa su una somma di 29 mila euro per 184 missioni in Italia e all’estero: “Si tratta di incontri istituzionali e lo abbiamo dimostrato ai magistrati – spiega ancora Chiodi – tra l’altro i miei viaggi non sono solo stati in qualità di presidente della Regione, ma anche di commissario per la ricostruzione, come a Bruxelles quando sono andato per attivare il fondo di solidarietà per i terremotati, e di un altro paio di cariche.” Chiodi spiega anche di avere una dotazione annuale per spese di rappresentanza di 50 mila euro, nel 2012 ne ha spesi 5000, nel 2013 solo 2500. Sugli aspetti extrapenali, mi hanno accusato di mettere in piazza le mie debolezze, ma sono fatto così – ha detto il presidente – ed ho voluto chiarire anche questo aspetto agli abruzzesi, da parte mia, comunque, nessuna influenza a vantaggio della consigliera di pari opportunità, e spero che le indagini lo chiariscano, in ogni caso quello che ci tengo a dire é che non ho mai lucrato sui soldi degli abruzzesi.


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