Costi gonfiati, materiali scadenti, standard di sicurezza non rispettati, appalti (e soprattutto subappalti) non regolari, infiltrazioni della criminalità nelle imprese. Tutti elementi che a L’Aquila e in Abruzzo conosciamo bene, nel raccontare quotidianamente le cronache del dopo-terremoto del 6 aprile 2009. Suoneranno però come elementi di novità giovedì prossimo nell’aula del Parlamento Europeo, quando verrà letto e discusso il dossier redatto dall’eurodeputato danese Soren Sondegaard su come sono stati impiegati e spesi i fondi comunitari stanziati per la ricostruzione del cratere abruzzese.
Il rapporto è stato anticipato, nei suoi passaggi più rilevanti sul quotidiano “La Repubblica” in edicola stamani, con articoli a firma Attilio Bolzoni e Giuseppe Caporale. E’ una analisi dettagliata sull’utilizzo degli stanziamenti erogati da Bruxelles all’indomani del sisma, da cui emerge, ad esempio, che ogni appartamento realizzato è costato il 158% in più del suo valore di mercato. Costi fuori dagli standard medi per cemento e calcestruzzo, normative di sicurezza non rispettate. E poi la longa manus delle infiltrazioni malavitose emerse dalle inchieste, molte delle quali già prossime a diventare processi. Insomma anche l’Europa viene a conoscere l’altra faccia del miracolo mediatico della ricostruzione (che peraltro ha contribuito lautamente a finanziare, addossandosi il costo del 42% del progetto Case). Dopo quattro anni arriva la resa di questi conti per l’Italia, che alla luce del dossier potrebbe correre più di un rischio nei confronti di Bruxelles. Il più concreto dei quali riguarda l’eventualità della restituzione di 350 milioni di euro, qualora dall’intervento comunitario si iniziasse a trarre profitto economico, facendo pagare gli affitti. Proprio uno degli obiettivi del censimento che si conclude questa mattina.
SONDERGAARD: “SOLDI SPESI MALE”
“Il denaro della Comunta’ europea, i 497 milioni di euro derivanti dal Fondo di solidarieta’ sarebbe dovuto essere speso immediatamente per dare alloggio agli sfollati; le stesse abitazioni (i cosiddetti progetti case, ndr) che sono state realizzate dovevano essere provvisorie e non definitive. In sostanza secondo noi la maggior parte del denaro non e’ stato speso nella maniera piu’ giusta e la stessa realizzazione degli alloggi ha visto una maggiorazione dei costi pari al 150 per cento del prezzo di mercato”. Lo ha detto stamane a L’Aquila nel corso di una conferenza stampa il parlamentare europeo Soren Bo Sondergaard, norvegese, relatore della Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo. Secondo l’europarlamentare ‘Molte piu’ persone avrebbero potuto beneficiare dell’ aiuto europeo se i soldi fossero stati spesi nella maniera piu efficace”. Poi un affondo dello stesso Sondergaard: “I soldi dei contribuenti europei, spesi all’ Aquila, non hanno soddisfatto abbastanza la popolazione del cratere, i contribuenti si aspettavano di meglio. Se le abitazioni provvisorie verranno messe sul mercato se l’idea e’ quella di voler monetizzare gli alloggi, siamo pronti a richiedere all’Italiia la cifra di 450 milioni di euro, perche’ viene meno la mission della solidarieta’. Noi critichiamo l’ operato del Parlamento europeo che avrebbe dovuto vigilare. ora su queste spese chiediamo spiegazioni, abbiamo il sospetto che il denaro sia stato impegnato in maniera criminale. Se non riceveremo delle risposte siamo pronti a non votare il consultivo della Commissione, cio’ significa che la stessa e’ dimissionaria”. Per l’ europarlamentare “la ricostruzione del centro della citta’ e’ incredibilmente tardiva. A distanza di tre anni dalla prima visita – ha rilevato – e’ un deja vu, per non parlare dei materiali scadenti utilizzati e le abitazioni temporanee. In Europa abbiamo 25 milioni di disoccupati e 100 milioni di persone che vivono ai livelli di poverta’, non possiamo permetterci degli sprechi, purtroppo il denaro non e’stato utilizzato per lo scopo iniziale’. La vicenda verra’ discussa il sette novembre dinanzi al Parlamento europeo”.
Istituire una commissione d’inchiesta parlamentare che indaghi sulle spese per la ricostruzione post-terremoto, e su come è stato usato il denaro dei contribuenti italiani e europei. Rinnovare l’impegno all’effettiva ricostruzione dell’Aquila nella trasparenza. Lo afferma il deputato abruzzese di Sel on. Gianni Melilla, primo firmatario della proposta di commissione d’inchiesta sulla ricostruzione post-terremoto a L’Aquila oggetto di attenzione anche della Commissione di controllo del Bilancio del Parlamento Europeo.”Risulterebbe che gli appartamenti costruiti per il progetto CASE (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) siano costati il 158 per cento in più del valore di mercato, mentre il centro storico è ancora un ammasso di macerie”- continua il deputato abruzzese di Sel. “Il costo dell’operazione a carico dei contribuenti italiani ed europei è stato quantificato in molti miliardi di euro. E a oggi si vedono solo sprechi, materiali scadenti, appalti non chiari e case troppo care. Nella gestione dei fondi per la ricostruzione c’è stata un’opacità e una serie di intrecci tra politica e mondo degli affari che vanno scoperti. Per questo ho presentato la proposta per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta. Per affiancare al doveroso lavoro della magistratura,” -prosegue l’on. Melilla- “anche una commissione parlamentare che faccia chiarezza sulla gestione dei fondi, a dir poco opaca, e verifichi gli intrecci tra politica e affari. Attraverso questa nostra iniziativa vogliamo ripresentare il grande tema della ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del Cratere”, prosegue il deputato di Sel denunciando l’insufficienza dei fondi previsti dalla legge di stabilità e la necessità di adeguarli nel senso indicato dalle proposte dell’ex Ministro Barca e dell’attuale Ministro Trigilia. “In questo senso siamo vicini alla battaglia del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale dell’Aquila per l’effettiva e trasparente ricostruzione del capoluogo abruzzese. E’ ora che su questa vicenda,”-conclude l’on. Melilla- “si faccia piena luce, lo dobbiamo ai cittadini aquilani ed italiani, alle istituzioni europee e ai suoi cittadini.
PEZZOPANE: “IL GOVERNO RIFERISCA SU DOSSIER UE”
– “Il dossier dell’Unione europea su sprechi e infiltrazioni malavitose a L’Aquila nel dopo terremoto e’ un macigno pesante, che rischia di compromettere il nostro futuro”. Lo afferma la senatrice Stefania Pezzopane (Pd), in relazione alle notizie comparse oggi su La Repubblica. “Il governo riferisca immediatamente in Parlamento e si faccia subito chiarezza. Sto gia’ predisponendo un’interrogazione sull’intera vicenda. Gli italiani e i terremotati – dice Pezzopane – devono sapere fino a che punto si e’ arrivati nella strumentalizzazione di questa tragedia. Il paradosso sta proprio nel contrasto tra gli sprechi della fase emergenziale e i rubinetti a secco in questa fase, quando la vera ricostruzione deve decollare. A distanza di quattro anni e mezzo dal terremoto che ha sconvolto L’Aquila e i comuni del cratere – prosegue la senatrice – siamo ancora costretti a combattere una battaglia istituzionale e mediatica, per far comprendere che se non arriveranno finanziamenti adeguati, L’Aquila e i centri storici moriranno. Il Comune dell’Aquila ha pronti progetti per 900 milioni di euro, che non partono, perche’ i fondi non arrivano o arrivano con il contagocce. Dalle stime effettuate dagli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere, si evince che solo per il 2014 occorrono complessivamente circa 3 miliardi per la ricostruzione pubblica, privata e per l’autonoma sistemazione. La legge di stabilita’, tuttavia, stanzia solo 600 milioni in piu’ rispetto al miliardo e duecento milioni, che saranno spalmati in tre anni. Una goccia nell’oceano”. “La battaglia parlamentare – annuncia Pezzopane – sara’ impegnativa, ma vale la pena di essere combattuta. In questa fase di inerzia, i centri storici muoiono ogni giorno che passa e noi rischiamo di perdere anche il futuro, perche’ la maggior parte dei giovani, che sono stati i primi a voler tornare in citta’, oggi sono sempre piu’ scoraggiati. Mentre la citta’ sta continuando a combattere per il suo futuro, il dossier dell’Europa getta una luce sinistra sull’intera vicenda. Quelle che emergono dalle carte sono accuse pesanti. Gli sprechi e le infiltrazioni malavitose gia’ da tempo sono state denunciate in altri ambiti e da altri fonti, ma fino ad oggi non hanno sortito effetti sul cambio di metodo e d’impostazione. A questo punto occorre fare estrema chiarezza. Il governo italiano dovra’ riferire in Parlamento sull’intera vicenda e in particolare sulle scelte effettuate durante i primi mesi dell’emergenza, sui progetti ‘Case’ e ‘Map’, sulla vicenda degli isolatori antisismici, che proprio antisismici non sono e sulla legalita’ degli appalti. Una cosa deve essere chiara a tutti. Questa vicenda non dovra’ ricadere per l’ennesima volta sulle teste degli aquilani. Abbiamo gia’ dovuto sopportare troppo. Un terremoto che ci ha devastato, la cattiva informazione di quei giorni, la baraonda mediatica che ha fatto credere a tutti gli italiani che qui la ricostruzione e’ cosa fatta, i finanziamenti promessi e mai arrivati. Lo sperpero di denaro e le infiltrazioni di organizzazioni malavitose, se provati – commenta infine la senatrice – sono fatti gravissimi ed e’ giusto fare luce. Ma non sono errori commessi dagli aquilani o dalle amministrazioni locali. Sono crimini che noi tutti abbiamo dovuti subire e di cui paghiamo le conseguenze ogni giorno. Se sprechi ci sono stati, ne paghino le conseguenze i colpevoli, ma a nessuno venga in mente di strumentalizzare questi fatti, per sostenere la tesi che i rubinetti sull’Aquila e sul cratere devono essere chiusi, perche’ si commettono solo sprechi”.
ROBERTO GUALTIERI (UE): CHIEDEREMO PROCEDURA D’INFRAZIONE CONTRO LA CE
Per quanto ci riguarda, noi come Commissione parlamentare chiediamo una procedura di infrazione contro la Commissione Europea, poi per l’Italia e’ le stessa Commissione che dovra’ valutare”. Lo ha detto Roberto Gualtieri, segretario dell’europarlamentare norvegese, Soren Bo Sondergaard, a margine della conferenza stampa, indetta per presentare il dossier redatto dalla Commissione per il controllo dei bilanci dell’Unione Europea sul Fondo di solidarieta’ (497 milioni di euro) destinato all’emergenza terremoto dell’Aquila. “La Commissione Europea – ha aggiunto – e’ complice di alcune frodi. Una delle questioni che sono emerse nel rapporto e’ che la Commissione ha scoperto alcune frodi, le ha comunicate al governo Italiano invece di comunicarle all’autorita’ giudiziaria. Il governo italiano ha preso questi progetti individuati come frodi, li ha levati, li ha messi da parte e ne ha presentati altri puliti. Di fatto questa e’ una complicita’ di fronte alla quale non comunicarla all’autorita’ giudiziaria e’ un delitto. Adesso vediamo il dibattito previsto per il 7 novembre in Commissione parlamentere”.
COMMISSIONE UE CRITICA RELAZIONE SONDERGAARD La Commissione europea prende le distanze dal progetto di relazione redatto dall’europarlamentare danese Soren Sondergaard, che definisce “confuso”, e si dice “estremamente preoccupata” per gli odierni echi giornalistici sugli aiuti Ue legati al terremoto del 2009 in Abruzzo. Brixelles respinge le accuse sui mancati controlli e giudica “infondate” le critiche sul possibile uso futuro delle abitazioni del progetto “CASE”. Inoltre afferma che i finanziamenti Ue potranno andare ad altre operazioni.
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