Sono tornati sul luogo del furto sacrilego due dei tre autori del trafugamento della reliquia di Papa Giovanni Paolo II. Come uno di loro aveva anticipato nell’intervista alla trasmissione di Mediaset “Quarto Grado”, c’è stato ieri l’incontro a San Pietro della Ienca con il rettore della chiesetta Don Luigi e Pasquale Corriere, il presidente dell’associazione che sovrintende alla valorizzazione del luogo tra i più amati da Karol Wojtyla. I due autori del furto si sono trattenuti a lungo in colloquio, e si sono detti pentiti di un gesto di cui non avevano colto la gravità, almeno fino a quando la vicenda non è finita al centro dell’attenzione nazionale dei media. Assieme al pentimento hanno manifestato l’auspicio che i giudici infliggano loro una pena mite, nel processo che seguirà l’inchiesta che è stata ufficialmente conclusa proprio nelle ultime ore. In occasione del ritorno al santuario, i due giovani hanno anche indicato il punto dal quale si sono approvvigionati della corrente elettrica, aiutando Corriere nei lavori di ripristino dell’impianto.
Intanto si sta valutando come procedere al ripristino della reliquia dai danni subiti in occasione del trafugamento, e non si esclude l’ipotesi di una donazione al piccolo santuario da parte delle autorità vaticane, di un secondo lembo della veste insanguinata del Papa che ad aprile diventerà Santo.
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