video » Regionali, Rifondazione Comunista in solitaria

rifondazionecomunistaIl “Caso Manoppello”, se ce ne fosse stato bisogno, é solo uno dei tanti motivi per i quali il partito di Rifondazione Comunista correrà certamente da solo, con un proprio candidato, alle regionali. L’unità con il centrosinistra, tanto sbandierata in passato come unico modo per battere la destra,   va a farsi benedire quando avvengono episodi come quello accaduto recentemente al Consiglio Comunale di Manoppello, uno dei pochi comuni abruzzesi di maggioranza Pd-Prc, sindaco Matarazzo, con un assessore donna, l’unica, messa alla porta non per i mancati risultati ottenuti, anzi, ma per aver mostrato pubblicamente perplessità su un’operazione edlizia dalla dubbia convenienza per l’amministrazione cittadina: “E’ troppo semplice parlare di unità del centrosinistra – spiega Maurizio Acerbo – quando poi ti accorgi che certe cattive abitudini non hanno colore. Se i presupposti sono quelli di Manoppello non c’interessa la coalizione per le regionali. Faremo da soli con la consapevolezza che a volte cedere ai compromessi non paga.” Il Caso Manoppello, dunque: Barbara Toppi, il giovane assessore che in pochi anni ha portato la percentuale di raccolta differenziata dal 30 al 74% e che ha evitato aumenti sulla Tarsu, grazie alle economie create con la buona prassi nella raccolta dei rifiuti, messa alla porta dalla sera alla mattina per aver mostrato dubbi su un’operazione: “Un costruttore avrebbe ceduto al Comune un rudere in centro in cambio di un’area di pregio agricola nei pressi del Volto Santo che sarebbe diventato magicamente edificabile. Mi sono limitata a segnalare non solo la dubbia convenienza di questa operazione ma anche la sua legittimità. La delibera é stata ritirata contestualmente, nel giro di qualche ora, alla mia delega.”


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