Dopo sette trimestri consecutivi con il segno meno, il 2013 chiude con segnali positivi ma resta incerta l’evoluzione dei prossimi mesi. I principali dati dell’indagine congiunturale del Cresa, il Centro di ricerche delle camere di commercio abruzzesi, condotta su 426 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti, vedono la produzione
industriale sostanzialmente invariata, con un -0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crisi economica e occupazionale si ripercuote ancora negativamente
sulla domanda interna mentre viene segnalato il buon andamento delle vendite nei mercati esteri. Il direttore del Cresa Francesco Prosperococco ha sottolineato che i
più recenti dati di Prometeia stimano per l’Abruzzo una caduta del Pil superiore di un punto percentuale a quella della media nazionale e un 2014 di fatto stagnante. Nell’ambito dell’indagine sulle imprese manifatturiere il Cresa, in collaborazione con la locale filiale della Banca d’Italia rappresentata stamane dal direttore Bettoni, ha
approfondito il tema della internazionalizzazione con un questionario su un campione di 164 imprese con oltre 20 addetti. Sono 19, sulle 164, le imprese abruzzesi che tra il 2007 e il 2011 hanno dichiarato la presenza all’estero con un fatturato superiore agli 800milioni di euro.
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