Il gruppo dei 13 alla Provincia di Pescara, a dimostrazione della propria consistenza numerica, che solo a causa del periodo natalizio e delle annesse vacanze non si è presentato compatto in consiglio, ha approvato la sfiducia di tre presidenti di  altrettante Commissioni. Nelle prossime settimane la nuova e variegata maggioranza eleggerà i nuovi presidenti, tutti appartenenti al centrosinistra allargato. “Questa è la dimostrazione – hanno dichiarato Di Marco (Pd), Teodoro (Fli), Allegrino (Indipendente), Ruggero (Indipendente), Sborgia (Indipendente), Filippone (CD) – che sia il presidente del Consiglio De Luca che il presidente Testa non hanno più i numeri per continuare a governare l’ente. Chiediamo, loro, quindi, un atto di dignità politica: le immediate dimissioni”.
Segue la dichiarazione del presidente della Provincia Guerino Testa in merito alle riunioni delle commissioni di oggi, 31 dicembre, e alla sfiducia dei presidenti, e dopo la mancata approvazione della mozione di sfiducia al presidente del consiglio Giorgio De Luca.
Non si è fatta attendere la replica del Presidente della Provincia, Guerino Testa, che ha detto : “Ancora una volta la Provincia di Pescara offre ai cittadini il peggio della politica. In una fase storica drammatica, in cui l’emergenza e le difficoltà sono all’ordine del giorno, il centrosinistra si preoccupa, l’ultimo giorno dell’anno, di assaltare le presidenze delle commissioni, come se ai pescaresi interessasse qualcosa. Non credo che il cruccio dei cittadini (che noi, ricordo, rappresentiamo in Provincia) sia quella dei presidenti delle commissioni provinciali, che peraltro ringrazio per il lavoro svolto e che ritengo andrebbero sfiduciati per manifesta incapacità e non per puntiglio numerico in un giorno di festa da trascorrere a casa o tra gli amici. E’ avvilente e sconfortante pensare che la politica del centrosinistra sia ridotta a questo e mi auguro che nel 2014 ci sia un sussulto di amore per il territorio e di interesse per le problematiche che, purtroppo, lo riguardano. Proprio di queste problematiche si dovrebbero occupare le commissioni, specie in un giorno di festa. E infine, le mie dimissioni, tanto desiderate e invocate da alcuni: non devo essere io a spiegare come mandare a casa un presidente, con quali strumenti e soprattutto con quali numeri, e l’opposizione dovrebbe saperlo. A tempo debito, lascerò quella stanza e quell’incarico. In merito invece alla “perdita di pezzi” ci tengo a sottolineare che le scelte di alcuni consiglieri che hanno cambiato schieramento di certo non sono state legate all’operato della giunta che presiedo”.

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