Rigettato il ricorso in Cassazione per gli imputati al processo-bis sui veleni di Bussi, ha preso il via questa mattina, una volta per tutte si spera, il lungo procedimento che condurrà fino alla sentenza.  Sono passati circa 7 anni dalla scoperta, da parte degli agenti del Corpo Forestale, della discarica. Indagini complesse, imputati eccellenti, principi del Foro chiamati a raccolta, associazioni ambientaliste pronte a dare battaglia ed anche una sorta di falsa partenza con un primo processo arenatosi su una decisione del gip dell’epoca che stralciò la posizione di alcuni imputati, tra questi i vertici di Aca e Ato, e derubricò il reato di avvelenamento in adulterazione delle acque. Nel primo caso la Cassazione diede torto al Gip ed il processo a carico di Aca e Ato, al via dal 3 dicembre, cammina parallelamente; nel secondo caso il tribunale accolse l’eccezione del Pm Anna Rita Mantini riportando il tutto al punto di partenza fino alla decisione di un nuovo Gip di rinviare tutti a processo per il reato di avvelenamento delle acque e dunque, secondo le norme del codice di procedura penale, in Corte d’Assise a Chieti. Gli avvocati di alcuni imputati hanno poi tentato ancora di bloccare tutto per un vizio di forma, con il vero obiettivo di allungare ulteriormente i tempi fino alla prescrizione, ma il ricorso, come detto, é stato rigettato dalla Cassazione e dunque questa mattina, presso la grande aula presa in prestito dal Consiglio Comunale di Chieti, agli ordini del Presidente Spiniello finalmente il pronti via. In realtà l’udienza é durata molto poco, solo il tempo, da parte del tribunale di calendarizzare il procedimento e si é vista da subito quale sarà la linea del tribunale di Chieti: al di là della sentenza che ne uscirà, il vero obiettivo é di fare in fretta. Si comincia il 31 gennaio alle 9.00, un’udienza a settima, giorno scelto il venerdì, e se fosse necessario, in aula anche il sabato mattina, considerando il rito abbreviato per alcuni imputati, e se non ci saranno ulteriori intoppi sentenza prevista per primavera inoltrata. Ricordiamo che il procedimento vede 19 imputati tra dirigenti e funzionari Motedison, le accuse vanno dall’avvelenamento doloso di acque di falda a disastro doloso.

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