Anche il Comune di Spoltore vuole costituirsi parte civile nel procedimento penale in Corte d’Assise a Chieti sulla discarica di Bussi sul Tirino, che riprenderà il 13 gennaio prossimo.
Lo ha comunicato il Sindaco Luciano Di Lorito, forte del parere del legale di fiducia dell’Ente, secondo il quale Spoltore ha subito una serie di danni di natura patrimoniale e non. Tra questi, il danno derivante dall’allarme sociale tra la cittadinanza; il danno dovuto alla perdita di qualità del servizio idrico che, seppur gestito da un altro Ente, è finanziato anche dal Comune di Spoltore; il danno relativo all’immagine e alla reputazione dell’Ente, con ricadute sul turismo e sulla promozione dei prodotti locali. Inoltre viene richiamato in causa il danno alla salute pubblica dei cittadini e dei propri dipendenti, di cui l’Ente è responsabile, derivante dalla somministrazione agli stessi di acqua contaminata da sostanze tossiche e quindi pericolosa. Il Comune –ha spiegato Di Lorito- è legittimato a costituirsi parte civile anche per il danno non patrimoniale causato dal fatto illecito, dal momento che la Suprema Corte ne ha stabilito la risarcibilità anche nelle ipotesi di “pericolo presunto”.
La richiesta, che si aggiunge a quelle di numerosi altri comuni della valpescara sarà formalizzata lunedì, in apertura dell’udienza che farà entrare nel vivo –a 4 anni dall’avvio della fase giudiziaria- il “Processo-bis” sulla più grande discarica di rifiuti tossici d’Europa. Si parte sul serio, insomma, dopo che la Cassazione ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati dagli imputati, tesi a ottenere il riconoscimento del rito abbreviato. Il procedimento vede 19 imputati, dirigenti e funzionari Montedison tra i principali, accusati di avvelenamento doloso di acque di falda e disastro doloso.
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