video » Processi sisma: per il crollo con 13 morti richieste una condanna e un’assoluzione

crollo terremoto laquilaQuattro anni di reclusione per l’ingegnere Fabrizio Cimino e l’assoluzione per l’altro imputato Fernando Melaragno, che si occupò della realizzazione dei lavori.
Sono le richieste del pubblico ministero Fabio Picuti al termine della sua requisitoria sul crollo del palazzo in Via Gabriele D’Annunzio dove, nel tragico sisma del 6 aprile 2009, persero la vita 13 persone.
Con riferimento alla richiesta di condanna nei confronti di Cimino, che progettò i lavori di restauro del fabbricato nel 2002, il pm ha affermato che “se l’imputato avesse esaminato il progetto originario del palazzo, scoprendo i gravi errori e la vulnerabilità, ora non saremmo a fare questo processo”.
Picuti ha infatti sottolineato come quel palazzo fosse stato progettato agli inizi degli anni settanta nel peggiore dei modi e con cemento armato di pessima qualità. Il pubblico ministero ha aggiunto che se fossero ancora vivi i progettisti avrebbe chiesto il massimo della condanna per tutti.
Alla base della richiesta di Picuti nei confronti dell’ingegnere Cimino ci sarebbero responsabilità di carattere omissivo relative agli interventi del 2002 quando il tecnico non avrebbe indicato quali erano i pilastri danneggiati e, stando sempre all’accusa, non avrebbe effettuato le analisi di calcolo e la consegna del progetto al Genio Civile. L’imputato – ha sottolineato Picuti – avrebbe dovuto esaminare il progetto iniziale del 1961. “Se lo avesse fatto si sarebbe reso conto che l’edificio era vulnerabilissimo e avrebbe potuto informare i condomini di quanto stessero rischiando”.
Nella prossima udienza, il 20 febbraio, sarà la volta dei difensori di Cimino che proveranno a smontare il castello accusatorio del pm. In quella stessa giornata il giudice Giuseppe Grieco, dopo aver ascoltato anche le contro repliche dovrebbe pronunciare la sentenza di primo grado.
Sullo stesso crollo, intanto, procede parallelamente il processo nei confronti di un altro imputato, Filippo Impicciatore, che ha le medesime accuse. Le notifiche in Venezuela, dove vive, hanno allungato i tempi del procedimento.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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