Da lunedì scorso, ogni giorno, la situazione fuori dall’ufficio tributi di via Venezia a Pescara è questa: fino a trecento cittadini in fila per chiedere la verifica degli avvisi della Tares, che sono arrivati, seppure in ritardo, nelle cassette di 60.000 Pescaresi. Errori di computo della cifra: chi è in uno in casa e si ritrova a dover pagare per 4, chi aveva un locale ormai chiuso da anni ed altri sbagli nel criterio di valutazione dell’importo da pagare. L’assessore Filippello riceve direttamente nel suo ufficio i cittadini e li aiuta nella compilazione dei moduli ma la situazione è difficile, tanta gente, locali piccoli, ci si affretta a far controllare gli avvisi di pagamento. Filippello però precisa, che in caso si riscontri un errore sull’avviso da parte del cittadino, si possono anche superare i 15 giorni entro i quali, dal ricevimento dell’avviso, bisognerebbe pagare la Tares, senza incorrere nella mora. Gli uffici di via Venezia sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30 e martedì e giovedì anche il pomeriggio. Ma in questi giorni, gli orari, sono comunque più elastici.
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