“A distanza di sei mesi dalla manifestazione del 16 Novembre a Napoli, anche l’Abruzzo ha deciso di rispondere all’appello di #StopBiocidioCampania organizzando per l’intera giornata di oggi un presidio davanti alla sede della ASL di Pescara che riteniamo abbia avuto una grossa responsabilità nell’immobilismo sulle questioni di Bussi”.
Così questa mattina i manifestanti del comitato “STOP BIOCIDIO ABRUZZO”: con ombrelli, megafoni e volantini hanno cercato di spiegare le loro ragioni ai passanti e agli automobilisti diretti ai parcheggi ospedalieri e non solo.
“Domani saremo anche noi a Roma – ci spiegano – e parteciperemo al corteo del Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Porteremo a Roma le nostre battaglie: da quella contro OmbrinaMare2 a quella per la bonifica di Bussi e della Val Pescara dai rifiuti tossici sversati dall’ex Montedison. La nostra voce si unirà a quelle che in tutta Italia urlano ai poteri, alle lobby e alla politica collusa, la rabbia delle comunità convinte che un altro modello di sviluppo sia possibile eccome!”.
Perché un presidio davanti alla ASL di Pescara ? ” Perché sono passati 10 anni dalla scoperta della contaminazione dell’area di Bussi. Sette dal sequestro della discarica Tremonti e del sito abbandonato di Piano d’Orta a Bolognano. Sei dalla perimetrazione del Sito di Interesse Nazionale per le Bonifiche di Bussi e – ci dicono – la Asl non ha compiuto un solo atto formale in difesa della salute pubblica potendo essa stessa avviare, senza attendere autorizzazioni e carte bollate, l’indagine epidemiologica che tutti reclamiamo disperatamente.Tutto ciò nonostante milionari Progetti obiettivo finanziati dalla Regione Abruzzo volti a potenziare le attività di prevenzione nel comparto ambientale-sanitario, i cui risultati non sono disponibili sui siti istituzionali”.
Una manifestazione che ha sfidato il clima da autunno inoltrato e che andrà avanti per l’intera giornata nella speranza che una delegazione venga ricevuta dal Direttore Generale della Asl Claudio D’Amario.
In tarda mattinata, poi, una delegazione del presidio è stata ricevuta dal manager D’Amario nelle cui mani hanno consegnato un documento col quale chiedono: “La realizzazione di un’approfondita indagine epidemiologica e l’istituzione del Registro regionale dei tumori e delle malattie riconducibili all’esposizione da inquinanti”.
Da parte sua D’Amario ha evidenziato che: “Per quanto riguarda la richiesta di istituire un registro tumori, trattandosi di un registro regionale non tocca alla ASL avviarlo per quanto la vigilanza sarà massima e la collaborazione costante”.
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