Dopo le perplessità della Marineria, anche gli operatori commerciali del Porto denunciano la situazione si assoluto stallo per la vicenda legata al post-dragaggio. Le attività, malgrado le assicurazioni della direzione marittima che aveva garantito il ripristino del traffico commerciale già dai primi di marzo, sono ferme per una ragione molto semplice. Le banchine sono piene di materiale che servirà per il ripascimento della costa, molti comuni hanno dato il proprio assenso ad occuparsi del trasporto della sabbia per le proprie spiagge, tranne il Comune di Pescara, per altro, ed in ogni caso, in tempi nemmeno rapidi, a detta degli operatori, solo una banchina sarà liberata: “Non é che si sono spesi 18 milioni di euro per liberare una misera banchina? – si chiede tra l’ironico ed il sarcastico Gianni Leardi rappresentante degli operatori portuali – il vero problema é che se non si velocizzano le procedure per l’avvio del Piano Regolatore Portuale rischiamo che tra un anno sarà necessario un nuovo dragaggio e magari si dovranno spendere altri milioni di euro, visto che l’attuale fondale di 5 metri e mezzo potrebbe ridursi, nel giro di 12 mesi, di un metro circa. Con il Prp, invece, lo sbocco sarebbe deviato sul mare e non più sulla diga foranea, dando lo sfogo necessatio per evitare in futuro ulteriori insabbiamenti.” Il Prp, appunto, un documento che resta, anche lui, insabbiato tra le scartoffie della Regione:” Viene il sospetto che ci sia una precisa strategia in certi apparati regionali, per allungare sempre più i tempi, altrimenti come si spiegano i venti mesi d’inerzia? – si chiede Leardi – non voglio pensare all’incompetenza di certi dirigenti, più probabile una specie di manovra politica da parte di chi non so chi.” Ed a proposito di pratiche insabbiate che fine hanno fatto i fondi d’indennizzo per gli operatori portuali?:”300 mila euro, una miseria, ma meglio di niente, eppure anche qui la Regione tiene tutto bloccato, come i 100 mila euro stanziati dalla Camera di Commercio.”
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