Che tirava una brutta aria sulle rive dell’adriatico selvaggio – che verde è come i pascoli dei monti – doveva essersene già accorto, al punto che si dovette accontentare. All’inizio, per accogliere come si conviene il pezzo da 90 della cultura dannunziana, il Comune aveva dovuto aggiungere qualche zero. Il pezzo da 90 diventò da 90.000 (euro), affidati al cultore del Vate per curare l’immagine del nostro capoluogo smemorato e farne una città dannunziana. Gli eventi piovvero, in effetti, accompagnati però dalle critiche: sarà pure Giordano, sarà pure Bruno, e sarà pure Guerri ma, tutto insieme, è carastoso assai (per dirla all’abruzzese). Così, dopo quel primo anno a prezzo pieno, nel 2012 il curatore dell’immagine cittadina si passò una mano sulla coscienza immaginifica e si vide dimezzato lo stipendio. Eh, ancora non bastava. 45.000 sono sempre troppi, per un Comune che deve far quadrare i conti e rintuzzare gli attacchi da spending review. Arriviamo così al 2013, anno dell’ennesima mannaia. E daije, si sarà detto Guerri, da 90.000 a 26.250 il passo è lungo quanto quello dei pastori che lasciano gli stazzi e vanno verso il mare. E ancora non basta: dalle file dell’opposizione le voci hanno continuano a levarsi e al signor Guerri è stato dato il benservito. E che sia stato servito bene, chi lo può negarlo?
{avsplayer videoid=8637}
Sii il primo a commentare su "video » Pescara, il comune dà il benservito a Giordano Bruno Guerri"