Questa mattina gli uomini della Questura e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, su ordine del Tribunale, hanno eseguito tre sequestri di beni mobili ed immobili per un valore di circa 500 mila euro nella disponibilità delle famiglie di etnia rom Ciarelli e Spinelli. In particolare, nei confronti di alcuni appartenenti alla prima famiglia, è stato sequestrato un villino ubicato in via Sacco e fittiziamente intestato a una terza persona. Nei confronti della famiglia Spinelli, invece, sono stati sequestrati un immobile, sito in via Orta, e due autovetture. I due clan familiari sono costituiti da numerosi membri che sono risultati, quasi tutti, gravati da significativi precedenti penali e segnalazioni di polizia per traffico di stupefacenti, reati di tipo predatorio ed usura. Per lo Stato, inoltre, quasi tutti risultano privi di attività lavorativa lecita. Alle operazioni odierne hanno preso parte anche gli uomini della Squadra Mobile di Pescara e dei Baschi Verdi della Guardia di Finanza, con l’impiego di unità cinofile antidroga. I provvedimenti notificati sono stati emessi dal Tribunale di Pescara all’esito di una serie di indagini che hanno evidenziato come molti componenti dei predetti gruppi familiari fossero dediti alla realizzazione di condotte illecite capaci di garantire degli ingiusti e rilevanti profitti patrimoniali. Parallelamente alle investigazioni, sono state avviate, da un lato, ad opera della Divisione Anticrimine della Questura di Pescara, l’esame delle dinamiche criminali degli indagati, ritenuti socialmente pericolosi e, dall’altro, indagini patrimoniali e tributarie, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara, che hanno dimostrato la manifesta sproporzione del patrimonio mobiliare ed immobiliare delle famiglie rom rispetto alle condizioni economiche delle stesse, da cui è scaturito il sequestro ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. L’incisiva azione svolta in sinergia tra le Forze dell’Ordine ha permesso, dal 2007 ad oggi, di pervenire all’adozione di provvedimenti di tipo patrimoniale per complessivi 35 milioni di euro circae di 115 misure della sorveglianza speciale in capo ad altrettante persone: è la prova che la criminalità va contrastata, soprattutto, sul fronte dell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati.
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