Ieri, in quella che è la più grande bottaia del centro – sud Italia, quella di Citra Vini ad Ortona, è stata…servita la prima firma del Codice “Vini Volti Valori” lanciato nel 2013 per festeggiare i 40 anni di attività del grande consorzio che riunisce 9 cantine, vanta 3.000 soci e 6.000 ettari di vigneti coltivati. Pagina vergata a mano, e soprattutto a parole, da quello che è ormai considerato un autentico guru del mondo non soltanto agricolo: Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, movimento di cui oggi è presidente internazionale. Ambasciatore planetario della filosofia da lui stesso lanciata del “buono, pulito e giusto”, Petrini ha incontrato due generazioni di viticoltori abruzzesi del Citra, ripercorrendo pagine di storia recente, positive e negative, dell’ambiente contadino, del vino in particolare.
Per Carlin Petrini, Slow Food Abruzzo ha organizzato un’intera giornata in zona: un incontro con gli studenti di Lanciano, una tavola rotonda con vertici e vignaioli di Citra, per chiudere, sempre ad Ortona, teatro Tosti strapieno e ammaliato, con la presentazione della sua ultima fatica libraria dal titolo “Cibo e libertà”. Un testo che, secondo l’autore, vuole sottolineare come “il cibo può diventare strumento di liberazione”.
“Lo sostengo alla luce di una storia, delle tante storie che mi riguardano da vicino, perchè parlano dell’avventura di Slow Food e Terra Madre. Un’avventura che ho cercato di ripercorrere basandomi sulle esperienze fatte e sugli incontri avvenuti lungo il cammin, sugli ideali condivisi piuttosto che sull’ideologia. Un viaggio che parte dai miei luoghi e dagli anni ’80 per portarci infine ad intuire prospettive future ad ampio raggi, che guardano addirittura al mondo intero. La meta comune è la liberazione dai gioghi, l’uscita dalle gabbie più scandalose: le disuguglianze, le oppressioni, gli scempi che si perpetrano sull’ambiente e sulle persone, lo scandalo della fame e della malnutrizione” – ha spiegato Carlin Petrini.
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