16 anni e 20 giorni di reclusione per omicidio per futili motivi e per porto abusivo d’armi da fuoco, oltre ad unaprovvisionale di 350 mila euro in favore delle due figlie della vittima e 50 mila euro per l’ex marito. Si chiude così il processo a carico di Mario Ciabattoni, l’ex idraulico di 75 anni che lo scorso 20 agosto sparò alla schiena di una sua vicina di casa, Felicia Mateo, davanti agli occhi atterriti della figlia della donna. Una vicenda degenerata dopo oltre sette anni di dissidi tra i due, tra liti condominiali e denunce, una delle quali, qualche mese prima dell’omicidio, culminata con un provvedimento del giudice per stalking a carico della Mateo costretta all’obbligo di firma in caserma. Il giorno prima dell’agguato i due si erano nuovamente incrociati dai carabinieri, Ciabattoni voleva sporgere l’ennesima denuncia, lei, come ogni giorno, per l’obbligo di firma. Poi il fattaccio, un solo colpo esploso dal fucile calibro 12, detenuto illegalmente, quanto basta per trapassare la povera Felicia da parte a parte. Ciabattoni é tutt’ora rinchiuso nel carcere di Torino, moderatamente soddisfatto il suo avvocato Cataldo Mariano per la decisione del giudice del tribunale di Teramo che ha riconosciuto l’insussistenza della premeditazione.
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