Esattamente un anno fa 40 mila abruzzesi scesero in strada a Pescara per dire No alla cosiddetta deriva petrolifera in Abruzzo, in particolare al progetto Ombrina Mare. Un problema che, secondo Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione Comunista nonché candidato governatore nell’Election Day del 25 maggio, è ancora vivo: “C’è un aspetto sicuremante inquietante che ho scoperto insieme al Coordinamento No Triv. Una cosa è certa, a pagina 65 del report annuale che è riportato sul sito della Medoil (pagina 65) si legge che, nel mentre è aperto su Ombrina un contenzioso al TAR:La compagnia è in costante dialogo con il Governo italiano e altri attori chiave per trovare una soluzione per il progetto al di fuori dei tribunali. A giudizio del Board, tali discussioni non sono impedite dal ricorso. Chi parla con Medoil? Quali soluzioni stanno trovando ‘al di fuori dei tribunali? Non sappiamo se i vertici di Medoil si riferiscano al governo Letta o a quello Renzi ma dopotutto gli ingredienti e le ricette non son certo cambiate. Chi ci risponde a questo inquietante interrogativo?”
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