Sarà l’esito dell’esame tossicologico, disponibile non prima di 60 giorni, a fare piena luce sul mistero di Via Lazio a Montesilvano ed in particolare sulle ragioni della terribile morte di Giuseppe Leonzi, il magazziniere di 31 anni trovato riverso a terra con il cranio sfondato domenica sera intorno alle 20.30 ai piedi della scala antincendio del palazzo al civico 61, meglio noto come la casa parcheggio per le persone in attesa di una collocazione alle case Ater di Pescara. Questa mattina l’autopsia presso il Policlinico SS Annunziata di Chieti, e parallelamente i carabinieri della Compagnia di Montesilvano guidata dal capitano Marinelli continuano a raccogliere informazioni tra parenti, amici e vicini di casa della vittima. Giuseppe Leonzi aveva svolto lavoro di pasticciere ed ultimamente di magazziniere per un’azienda che rifornisce di bevande i locali di Pescara e Montesilvano, domenica pomeriggio é stato visto gironzolare tra Via Rimini, dove abitava, e Via Lazio. Sembrava annoiato e scuro in volto, hanno riferito alcuni testimoni, una signora, in particolare, che sarà presto riascoltata, ha riferito di averlo visto un pò brillo, ecco perchè viene data molta importanza all’esame tossicologico. In ogni caso Giuseppe é giunto in Via Lazio ed ha cominciato a salire le scale antincendio al civico 61, probabilmente fino al 5° piano, da quel momento il mistero più assoluto: si é lasciato cadere o ha perso l’equilibrio? Molto fragile, infatti, l’ipotesi dell’omicidio visto che da una prima ricognizione cadaverica non emergono segni di colluttazione ed un’eventuale spinta avrebbe determinato un’altra dinamica alla caduta; ed invece, lo si capisce dal mazzo di fiori lasciato da qualcuno sul punto esatto in cui é stato trovato il corpo, la caduta é stata perpendicolare, quasi a piombo. I genitori di Giuseppe hanno riferito che il figlio stava vivendo un periodo poco sereno, aveva dei problemi economici e non sembrava particolarmente soddisfatto, escluso che facesse uso di droghe – mio figlio – ha ribadito spesso il padre Bruno – era soltanto un bravo ragazzo.
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