Si avvicina il momento della verità per il futuro della “Molino Alimonti”, l’azienda di Ortona che ormai da tre anni ha rallentato per poi cessare la produzione, ponendo in cassa integrazione i circa 80 lavoratori. Stamani infatti in Tribunale a Chieti si è tenuta l’udienza di omologa del concordato preventivo, strumento indispensabile per assicurare continuità produttiva allo stabilimento e fornire garanzie anche ad eventuali nuovi acquirenti o soci della società guidata dall’amministratore Francesco Norcia. Nel frattempo non sono rimasti fermi i sindacati: Flai Cgil e Fai Cisl hanno rilanciato l’appello non soltanto alla dirigenza, ma anche alle istituzioni territoriali, affinché si conosca finalmente il piano industriale, che dopo il concordato potrebbe far approdare la Alimonti verso una Newco. “Non c’è alcuna ipotesi e tanto meno la garanzia -affermano i sindacati- sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, soltanto voci incontrollate e non del tutto univoche”.
Ma intanto l’attesa è focalizzata sul passaggio indispensabile del concordato preventivo: entro una settimana potrebbe essere emesso il decreto con la nomina dei liquidatori, il programma operativo e i tempi per l’esecuzione. Poi dai giudici e dai creditori la parola tornerà al management della Molino Alimonti.

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