E’ arrivata nella notte la notizia che 1.100 lavoratori e 5 città attendevano da settimane, forse mesi, col fiato sospeso: gli stabilimenti Micron potrebbero esser salvi e con essi i livelli produttivi ed occupazionali. Un epilogo, quello arrivato ieri al termine di un tavolo romano presso il Ministero del lavoro, auspicato ma fino all’ultimo istante insperato. Ora nelle mani di sindacati e lavoratori c’è un documento sul futuro dei 419 esuberi; un documento da vagliare e, come è molto probabile che accadrà, da sottoscrivere.
Proprio il giudizio della “base”, in questi concitati mesi di confronto, ha rappresentato l’incognita più grande per il raggiungimento di un’intesa tra la posizione della multinazionale della microelettronica e le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Il testo firmato stanotte al ministero del Lavoro riduce le eccedenze da 419 a 48, attraverso un mix di soluzioni pubbliche e private.
Un’azienda, la Micron, la cui sede abruzzese di Avezzano vive da anni l’incubo di tagli e licenziamenti, trasferimenti e mobilità culminato nella cessione dello stabilimento di Avezzano (1.600 addetti) ad una joint venture italo-tedesca, operazione che ha portato alla nascita della newco Marsica Innovation Technology.
E se aveva fatto notizia la protesta che i lavoratori avevano ideato mettendosi provocatoriamente in vendita sul sito di aste on line eBay, un ruolo significativo nella gestione della fase finale della trattativa pare l’abbia avuto il governo e non solo con i ministri competenti . Il premier Renzi, infatti, proprio per il tavolo di ieri aveva nei giorni scorsi messo in campo uno dei suoi fedelissimi Luca Lotti.
STMicroelectronics, azienda che quattro anni fa indirettamente fece da apripista all’arrivo di Micron in Italia, potrà di fatto riassorbire fino a 170 dipendenti: 17 in Campania, 41 a Catania, 82 a Vimercate e altre 30 da specificare in un secondo momento. Micron ha anche dato disponibilità al recupero di 85 posizioni: 10 tra Agrate e Vimercate, 43 a Catania, 6 ad Avezzano e ad Arzano, più altre venti ancora da dettagliare. “Un’azienda non in crisi, fatta di eccellenze e cervelli che il mondo ci invidia”- hanno ribadito fino a ieri i sindacati. Ora il testo firmato nella notte tornerà al vaglio dei lavoratori mentre già si parla di 20 milioni di dollari di investimenti che Micron vorrebbe destinare agli stablimenti italiani per i prossimi tre anni.
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